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giovedì 30 gennaio 2020

Classificazione Industrie Insalubri


dal sito del Comune di Villasanta
 
Definizione di Industria Insalubre (Art. 216 Testo Unico Leggi Sanitarie)

Le manifatture o le fabbriche che producono vapori, gas o altre esalazioni insalubri o che sono pericolose per la salute degli abitanti sono suddivise in due classi. La prima classe comprende quelle che devono essere isolate nelle campagne e tenute lontane dalle abitazioni; la seconda quelle che richiedono speciali cautele per l’incolumità del vicinato.
NB. Una industria o manifattura inscritta nella prima classe viene autorizzata nell'abitato, se l'industriale responsabile prova che, per l'introduzione di nuovi metodi o speciali cautele, il suo esercizio non reca danno alla salute del vicinato.
Chiunque intende attivare una fabbrica o una manifattura con queste caratteristiche deve, entro i quindici giorni precedenti, avvisare per iscritto il Comune. L’Amministrazione Comunale ha la facoltà, nell'interesse della salute pubblica, di vietarne l'attivazione o di subordinarla a determinate cautele.
Elenco Industrie Insalubri (Decreto Ministeriale 5 settembre 1994)
Le industrie insalubri possono essere di 1^ e/o 2^ classe a seconda delle sostanze chimiche, dei prodotti, dei materiali e della soglia quantitativa riferita alle varie fasi interessate dall’attività industriale.
Per le attività classificate come 1^ classe è necessario ottenere l’autorizzazione alla permanenza nell’abitato, che viene rilasciata qualora il titolare dimostri che sono state introdotte le migliori tecnologie per non recare danno alla salute e molestia al vicinato.

Allegati:

Decreto Ministero Sanità 5 Settembre 1994


Pubblicato il   martedì 16 settembre 2008




da concorezzo.org




Fumi al Malcantone, ecco i consigli dell'esperto

fumi.jpgConcorezzoRiceviamo e pubblichiamo il contributo del biologo Remo Egardi, in merito alla necessità di controlli accurati per le ditte "insalubri", partendo dal caso delle esalazioni denunciate dai cittadini in zona Malcantone. Il contributo evidenzia possibili rischi nelle emissioni delle ditte che producono conglomerati per asfalti, senza alcuna diretta connessione con il caso del MalcantoneFoto di repertorio

Dopo gli articoli apparsi su “Concorezzo.org” e ”Il Giornale di Vimercate” riguardanti molestie olfattive che potrebbero essere riconducibili alle emissioni della ditta Brianza Asfalti s.r.l.(di seguito B.A.), credo sia giusto fare una concreta, seppur succinta, analisi del fenomeno che interessa gli abitanti di Concorezzo e una zona di Monza confinante.  
Iniziamo con lo specificare cosa sono gli odori e quanto possono influenzare la qualità di vita e la salute di chi li subisce.
 “Gli odori sono sostanze chimiche che stimolano gli organi dell’olfatto, quando giungono alle cellule dell’odorato avviene una reazione chimico fisica che provoca la stimolazione del nervo olfattivo. Lo stimolo, trasmesso al cervello, determina percezioni diverse a seconda della sostanza e della sua concentrazione”. 
Un odore può stimolare positivamente i nostri centri nervosi (pensate alla cosiddetta “ acquolina” provocata dal profumo di un piatto invitante), può anche infastidirci senza importanti conseguenze (cavolfiore cucinato occasionalmente), può superare la cosiddetta “normale tollerabilità” (ristorante che quotidianamente cucina, sotto le nostre finestre, cavoli mezzogiorno e sera) e può anche configurarsi, oltre alla molestia olfattiva, come un vero e proprio “inquinamento atmosferico” con possibili conseguenze sulla salute.  
Dobbiamo perciò distinguere ciò che, definito genericamente “odore”, può creare disagi con improbabili conseguenze sanitarie, da sostanze odorigene nocive per uomo, animali e ambiente.   Per quest’ultima categoria i ricercatori e i legislatori si sono sforzati di fissare limiti di tollerabilità.  Ricordo però che non esistono sostanze o energie indifferenti per un essere vivente, perché le molecole che non si inseriscono nel bilancio metabolico fisiologico, sono sempre dannose e meramente convenzionali sono gli standard di accettabilità di singoli inquinanti chimici o fisici.
Gli odori costituiscono uno dei più rilevanti aspetti negativi di impatto di molti impianti industriali e artigianali collocati in prossimità di aree residenziali e si configurano come un problema sempre più diffuso sul territorio. A Concorezzo il fenomeno risulterebbe rilevante per l’ impianto di lavorazione bitume e  produzione conglomerati bituminosi della B.A..  Le segnalazioni giunte agli Uffici competenti del Comune, da parte di centinaia di cittadini che hanno anche firmato una richiesta di intervento, riguardano odori acri e di forte intensità che obbligano alla chiusura di porte e finestre con notevoli disagi soprattutto durante la bella stagione. Prevalente l’odore tipico di “bitume”. Le segnalazioni di disagio olfattivo e di sintomi respiratori, si concentrano soprattutto nel periodo estivo e riguardano anche le ore notturne complicando notevolmente il problema.
B.A. rientra nell’Elenco delle aziende Insalubri di 1° Classe. “Le aziende vengono inserite nell’elenco quando producono vapori o gas o altre esalazioni insalubri o che possono essere in altro modo pericolose alla salute degli abitanti. Devono essere isolate nelle campagne e tenute lontano dalle abitazioni per l’incolumità del vicinato”.
B.A. è inserita in un contesto oggettivamente critico, sicuramente situata fuori dal centro di Concorezzo ma certamente non isolata nelle campagne. E’ infatti circondata da uffici, attività di ristorazione e unità abitative   ( prime abitazioni del territorio comunale a 120 m. dall’impianto), 3 attività di ristorazione (rispettivamente a 90 m. e 150 m. dall’impianto) uffici commerciali in stretta vicinanza. 

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