Quando
si parla di Iraq, è di moda oggi fare disquisizioni più o meno dotte
sull'accordo Sykes-Picot, sulla Mesopotamia, su Hammurabi, sulla
solubilità o meno d
ei musulmani in
democrazia, ma ci si dimentica una cosa recente e fondamentale per
capire cosa sta succedendo oggi in quel paese, le cui sofferenze non
nascono con l'ISIS, ma con l'aggressione occidentale (prima guerra del
Golfo, embargo di 13 anni) e anglo-americana in particolare con
l'invasione. Nel 2003, malgrado l'avvertimento dell'algerino Lakhdar
Brahimi, allora inviato speciale dell'ONU per l'Irak, il capo
dell'Autorità Provvisoria, l'americano Paul Bremer, ha voluto a tutti i
costi "debaatizzare" l'Iraq, molti funzionari e quasi tutti i militari
sono stati licenziati col pretesto che appartenevano al partito Baath e
quindi sostenitori di Saddam Hussein, commettendo così un grave errore.
Questi militari hanno formato l'Esercito dell'Ordine Sufi Naqshabandi,
sotto la guida di Izzet Al-Douri, uno degli uomini chiave del regime di
Saddam Hussein. Sono i suoi uomini, alleati per l'occasione con l'ISIS,
che hanno preso la città di Mossul in poche ore in giugno.
Sembra che nessun voglia indagare seriamente sulle forze in campo in Iraq. Sono sostanzialmente sei:
1. Le fazioni islamiche (Jaish Al-Islam, Kataeb Al-Islam, Kataeb Thawrat Al-Ishrin, Ansar Al-Sunna);
2. I combattenti delle tribù che si sono organizzate in seguito alla
repressione delle manifestazioni pacifiche in tutti questi anni; le
tribù (Al-Ashaer) hanno un importante peso nella società irachena
3.
L'Esercito dell'Ordine Sufi Naqshabandi che comprende molti ufficiali
dell'esercito e migliaia di elementi della ex Guardia Repubblicana,
l'élite dell'esercito di Saddam.
4. ISIS o Daesh (in arabo) lo Stato Islamico dell'Iraq e del Levante.
5. Formazioni sciite (Esercito d'El-Mahdi, Saraya Al-Salam Faylaq Badr, Assayeb Ahl Al-Haqq)
6. Peshmerga curdi, limitatamente nel Kurdistan.
A parte i Peshmerga, tutte le altre formazioni armate sono nate dopo
l'invasione dell'Iraq nel 2003. Ora armando i Curdi come si sta già
facendo, risolverà la situazione o creerà ancora più caos? Non si è
imparato nulla dal precedente libico? Anche lì la Francia era il
capofila nell'armare i ribelli. L'Europa deve fermare, non seguire, la
Francia...
Condivido
perché finalmente mi è tutto più chiaro. E vorrei fosse chiaro per gli
altri. Sono stata in Iraq nel 2002 con Michel Collon che è un
giornalista belga. Sono stata ospite di Saddam Hussein. Io ho visto
quell'Iraq. Ero contraria a quella guerra, con tutte le mie forze. E
anche all'eliminazione di quello che era dipinto come un feroce
dittatore. Lo era pure anche, ma l'Iraq era uno stato all'avanguardia
nella sanità pubblica, l'istruzione era gratuita per tutti, la ben
zina
costava niente, i trasporti meno che niente. Abbiamo intervistato
l'arcivescovo di Baghdad e il capo della comunità ebraica. Tutte
istituzioni aperte e frequentate. Certo, era uno stato "dittatoriale",
ma le donne erano ministre, professoresse, medici, specialiste ai più
alti vertici, andavano in giro vestite come volevano (abbiam visto anche
studentesse in minigonna) e l'arte prosperava nel paese, supportata
dallo Stato. Poi hanno fatto un macello. E ora armano i curdi. Parrebbe
così ad una prima vista superficiale che proprio non sappiano ciò che
stanno facendo: un macello spaventoso, come al solito. Ora mi guardo il
video. Grazie Tahar di esistere.
E' armando il meno peggio abbiamo creato i talebani: ora serve forza di...