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lunedì 27 aprile 2015

RICORDANDO VIK

Per chi non l'avesse visto ecco :Ricordando Vik 2015Bulciago 19.04.2015

Posted by Alessandra Arrigoni on Lunedì 27 aprile 2015

Chi era Vittorio Arrigoni?Lo racconta con stima ed amore Maria Elena Delia.

Posted by Alessandra Arrigoni on Lunedì 27 aprile 2015

sabato 25 aprile 2015

PARTIGIANE: STORIE DI DONNE CHE HANNO DATO LA LORO VITA PER LA NOSTRA LIBERTA'

BELLA CIAO DI PAOLO FRESU

25 aprile 1945 – 25 aprile 2015: BUON COMPLEANNO, RESISTENZA!

Nuovo articolo su Brugherio Futura Blog

25 aprile 1945 – 25 aprile 2015: BUON COMPLEANNO, RESISTENZA!

by brugheriofutura
 
 La liberazione dell'Italia dalla dittatura nazifascista compie quest'anno 70 anni, ma non dobbiamo cadere nell'errore di trasformare il 25 aprile, data simbolo della Resistenza, nella vuota celebrazione di una ricorrenza di cui il popolo non ricorda o nemmeno conosce il significato.

Purtroppo il rischio esiste, dal momento che, nell'era attuale del pensiero debole e unico, la nostra reazionaria e conservatrice classe dirigente ed i mezzi di comunicazione mainstream che le sono asserviti lavorano da anni per trasformare il 25 aprile, ed i valori che esso incarna, in nulla più di un numero rosso sul calendario.

Nulla di più sbagliato. La Resistenza non è un reperto storico da inserire in una teca polverosa in qualche angolo nascosto di un museo, né un evento remoto cui dedicare qualche riga su un testo di storia per le scuole medie.

La Resistenza è il fulcro ed il fondamento della nostra Democrazia. Ogni conquista positiva, ogni progresso che il popolo italiano ha conquistato nel dopoguerra è stato possibile grazie ad essa, che prima ha contribuito in modo determinante alla liberazione del Paese ed alla fine della tirrannia, poi ha ispirato la Costituzione repubblicana che ha permesso di fondare uno Stato democratico e moderno, infine ha rappresentato l'elemento centrale su cui costruire una nuova identità nazionale, intesa come senso di comunità e di appartenenza ad ideali e valori di libertà ed uguaglianza.

Oggi l'Italia vive un periodo di crisi come non se ne ricordano nella sua storia recente. Ed è una crisi che non è solo economica, ma anche e sopratutto morale ed istituzionale.

Il nostro Paese è governato in modo sempre più evidente da un'oligarchia legata a gruppi finanziari, che decide come devono vivere il resto delle persone attraverso il controllo che esercita su una classe politica in larghissima parte inetta e corrotta.

Gli oligarchi tirano i fili, e i politici eseguono. Due decenni di dissennata politica economica, che ha visto lo Stato abdicare da qualsiasi ruolo di indirizzo e programmazione, e lasciare mano completamente libera alla “grande imprenditoria” hanno distrutto il tessuto stesso dell'economia reale e del mondo del lavoro. 

Hanno creato un Paese in cui sempre di più sono i cittadini che hanno fame, e lo hanno fatto volutamente, perché un cittadino che ha fame è un cittadino più docile e più disponibile a rinunciare ai propri diritti; e un cittadino che rinuncia ai propri diritti è un cittadino meno libero. E se i cittadini non sono liberi chi ottiene il potere può tenerselo e fare tutto quello che vuole senza dover rendere conto ad alcuno.

Tutto questo sono riusciti a farlo perché gli italiani glielo hanno consentito, allontanandosi dalla vita pubblica, delegandone la gestione e rinunciando a controllare l'operato di chi è stato delegato, dimenticandosi delle priorità che rendono un Paese degno di chiamarsi civile (uguaglianza, salute, ambiente, lavoro, cultura, scuola) in favore delle facili promesse di imbonitori mediatici travestiti da statisti, esercitando il conflitto orizzontalmente e mai verticalmente (la “guerra fra poveri” anziché contro chi comanda).

Dobbiamo fare qualcosa subito per arrestare la caduta, prima di arrivare al punto di non poter più tornare indietro. 

Prima che la società rimanga schiacciata fra l'oppressione dei padroni e lo sbraitare razzista incitante all'odio della Lega Nord alleata dell'estrema destra.

Oggi abbiamo più che mai bisogno della Resistenza affinché unisca le persone che hanno a cuore il futuro dell'Italia e li guidi in una lotta civile per la Democrazia. 

Perché non ci sarà vittoria della Democrazia né uscita dalla crisi, se non attraverso un percorso condiviso di partecipazione popolare, che porti i cittadini a riaffermare la propria dignità di persone libere ed a riappropriarsi di ciò che appartiene a loro e a loro soltanto: le Istituzioni democratiche.

Questo 25 aprile vorremmo vedere scendere in piazza ancora più gente del solito. E vorremmo che fosse l'inizio della riscossa del popolo italiano contro i nuovi dittatori del 21esimo secolo. Che dai cortei e dalle piazze del 25 aprile 2015 partisse una nuova ondata di consapevolezza, e di partecipazione che si diffondesse, giorno dopo giorno, in ogni angolo dello stivale, ed aggregasse su un terreno comune tutti coloro che, a vari livelli ed in vari luoghi stanno provando a resistere al degrado.

Se i despoti ci vogliono disimpegnati, disuniti, individualisti ed apatici, dimostriamo loro che sappiamo impegnarci per il bene comune, ed essere uniti, altruisti e determinati.

Ora e sempre, Resistenza!

brugheriofutura | aprile 25, 2015 alle 9:45 am | Etichette: 25 aprilefestaItalialiberazioneresistenza | Categorie: Politica | URL: http://wp.me/pylbX-Bp

lunedì 20 aprile 2015

Il razzismo è un reato. Breve guida all’autodifesa



Non è un opinione, è un crimine punito dalla legge. Ecco come riconoscerlo e combatterlo 21 marzo 2013 - Il
STRANIERIINITALIA.IT

sabato 18 aprile 2015

RICORDANDO VIK

25 APRILE - INIZIATIVE DI RADIOPOLARE








La Resistenza: come raccontarla
Testimonianze, immagini, radio e ricerca storica a confronto
Martedì 21 aprile
 ne parliamo con Vittorio Bianchi, insegnante di scuola media; Eleonora Cortese, coordinatrice didattica dell'Archivio del Lavoro; Ada Gigli Marchetti, storica dell'Università Statale e direttrice dell'Istituto Lombardo di Storia Contemporanea e David Bidussa, direttore della Biblioteca della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli. Auditorium di Radio Popolare ore 21


KZ a Radio Popolare
Mercoledì 22 aprile alle 21.00 nell'Auditorium Demetrio Stratos, Via Ollearo 5, Milano,proiezione del film "KZ - Un film sulla deportazione". Ambientato nella provincia di Milano è la storia di tre ragazzi: Guido Valota di Sesto San Giovanni,Angelo Ratti di Cernusco sul Naviglio e Venanzio Gibillini di Milano. Tra il 1943 e il 1944, durante l'occupazione nazifascista, sono stati arrestati e deportati nei campi di Mauthausen, Flossenburg e Dachau. Due di loro si salveranno, Guido Valota morirà nella marcia di trasferimento da un lager all'altro durante la "Marcia della morte". Il film è stato realizzato dagli allievi del quarto anno della Formazione Professionale Salesiani di Sesto San Giovanni. 
Parteciperanno alcuni ragazzi che hanno realizzato il film e Giuseppe Valota, Presidente di Aned Sesto SG, che verranno intervistati da Barbara Sorrentini nella trasmissione in diretta "Vogliamo anche le rose". 
Ingresso libero con prenotazione 02-39241409




Una mattina ci siam svegliati...e abbiamo chiamato AnpiArci Insmli per proporre un modo originale e profondamente rispettoso di festeggiare la Liberazione, rendendo omaggio alle donne e agli uomini che hanno messo in gioco la loro vita, per donarci la libertà e costruire democrazia.
Ecco com'è nata l'iniziativa "Liberi anche di cantare e ballare"
Ci siamo ispirati all'idea semplice e geniale che ebbe il primo sindaco di Milano liberata: Antonio Greppi. Il 14 luglio 1945, quando le macerie della città fumavano ancora, quel sindaco avvocato e drammaturgo, socialista e cristiano, decise che era arrivato il momento di festeggiare la fine della dittatura e della guerra. Approfittò della Festa della Rivoluzione francese e la chiamò Festa della Fraternità, perché voleva ringraziare i maquis, i partigiani francesi per l'aiuto che diedero nella Resistenza contro il nazifascismo. Incaricò Paolo Grassi eGiorgio Strehler di organizzare la kermesse con orchestre e cantanti. Chi c'era ricorda la musica che saliva dalle case sbrecciate, di orchestrine improvvisate sui camion in giro per le strade, di una folla! enorme che esprimeva la sua gioia per la fine della violenza cantando e ballando.

La proposta che Radio Popolare ha fatto a AnpiArci Insmli è di farlo anche nel 70° anniversario della Liberazione. Noi lanciamo l'input, il resto sta a voi. Convincete il sindaco del vostro comune ad aprire la sala consiliare, "ingaggiate" la band di vostro figlio, chiamate a raccolta i vostri amici e invitateli a ballare nella social street, fate in modo che la vostra associazione si apra per un concerto di cori la sera del 24 aprile.
Per saperne di più, ma innanzitutto per avere la vostra "adesione" all'iniziativa "Liberi di cantare e ballare"andate sul sito che abbiamo creato per l'occasione: radiomilanoliberata.it e continuate a seguire i nostri programmi.

mercoledì 8 aprile 2015

SCUOLA DIAZ: LA CORTE EUROPEA CONDANNA L'ITALIA PER TORTURA

domenica 5 aprile 2015

AIUTIAMO SILVESTRO MONTANARO A RIACCENDERE "C'ERA UNA VOLTA"!


RICEVO E GIRO CON GRANDE PIACERE IL MESSAGGIO DI UN GIORNALISTA STRAORDINARIO.


--------------------------- Caro Paolo, AIUTAMI A RIACCENDERE C'ERA UNA VOLTA

L'idea e' vostra, di tanti di voi che in questi mesi più' volte,dopo la rottura con la Rai, mi hanno sollecitato a metter su una raccolta fondi che permetta la realizzazione di nuove mie inchieste.
Ci ho pensato a lungo, ho cercato soluzioni alternative, ma alla fine mi sono rassegnato al dovervi dare, nei limiti del vostro possibile e in un momentaccio come questo, un periodico fastidio. Si, ho bisogno del vostro aiuto per continuare a raccontare crudamente ed onestamente cosa accade in giro per il mondo e quanto questo possa e debba riguardarci tutti.
Con tutti voi prendo l'impegno di mettercela tutta. E' un impegno che sento da sempre e che mai come ora mi tocca nel profondo.
Raccontare, per me, e' quasi una malattia….certamente lo scopo della vita….E essere umilmente voce di problemi ed esseri umani volutamente nascosti e' una responsabilità' cui non riesco a fare a meno.
Cosa succede alla gente di Haiti, ormai dimenticata ed abbandonata al suo destino dopo tante ed altisonanti promesse all'indomani del terribile sisma che sconvolse anni fa quella straordinaria isola;
In Sierra Leone l'epidemia di Ebola sembra essere risolta. Ma perché' Ebola ha potuto mietere migliaia di vittime in quel paese? Sono tutte note le ragioni di tanto orrore?
In Cambogia e Bangladesh si e' concentrata la gran parte della manifattura tessile mondiale. Tutti i grandi marchi della moda operano e fanno profitto da quelle parti grazie a condizioni salariali terribili, meno di 100 dollari al mese. Decine e decine di lavoratori e sindacalisti vengono assassinati solo perché' chiedono salari e condizioni di lavoro appena migliori.
Il Burkina Faso di Thomas Sankara si e' liberato del suo tiranno. La libertà' di questo paese e' pero' ancora tutta in gioco. Francia e Stati Uniti hanno interessi strategici in questo paese e non intendono perderli. Quali sono questi interessi?
L'embargo contro Cuba sembra vivere i suoi ultimi giorni. Cosa resta dell'esperienza cubana e come vive questi cambiamenti la sua gente?
Sono solo alcuni titoli delle inchieste che vorrei fare…per voi e con voi. Temi e paesi apparentemente lontani da noi, solo apparentemente. Un esempio? Il nostro tessile e' stato distrutto per essere trasferito in gran parte nel sudest asiatico. Perdita del lavoro per migliaia di famiglie italiane, nuove schiavitù' in Indocina...
Coinvolgete quanti più' amici vi e' possibile.
Riaccendete,riaccendiamo C'era una volta ed il racconto critico della realtà'.
L'immagine di questa singolare campagna e' di uno dei miei migliori amici, Carlinho Utopia.

Il conto corrente POSTALE lo mette a disposizione L'Africa chiama, una organizzazione non governativa fatta di gente straordinariamente in gamba e onesta che si occuperà' anche di rendere trasparente la contabilità' dell'intera operazione.

Il conto corrente postale e' : 1024834333 intestato a L'AFRICA CHIAMA ONG .
Per chi volesse risparmiarsi la fila alle Poste, il versamento può' essere fatto online : IBAN IT 15 L 07601133 0000 1024834333 L'AFRICA CHIAMA ONG .


In ogni caso, comunque vada…grazie a tutti voi.
Per dirlo a modo mio, ho rivisitato e messo a punto uno dei miei lavori, uno di quelli a me più' cari, " La mia famiglia".
https://www.youtube.com/watch?v=Rnw5DAUal_8