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domenica 15 dicembre 2019

Asfalti Brianza, non tutti fanno la propria parte (da A MONZA X ESEMPIO) - Con qualche rettifica del CQSASD


Ringraziamo per l'attenzione e la solidarietà. Dobbiamo però fare alcune rettifiche in particolare rispetto al ruolo del Comune di Concorezzo e a certo sospetto attivismo dell'ultima ora che sembra coinvolgere un po' tutti gli attori di quello che un consigliere comunale di Concorezzo ha etichettato come "il circo dello scaricabarile". Anni di "fancazzismo" ed ora una tutta una corsa alle misurazioni olfattometriche. Non ci sta bene.
Intanto confidiamo nel Prefetto e contiamo sul poterLe raccontare anche il nostro punto di vista.
Le vicende sono assai più complicate. Vi rimandiamo alla lettura del nostro comunicato stampa 

: https://infoinrete.blogspot.com/2019/12/comunicato-stampa-del-cqsasd-in-merito.html


ed ecco il post di  A Monza X Esempio
7 h
Asfalti Brianza, non tutti fanno la propria parte
I bene informati sussurrano che il prefetto di Monza e Brianza abbia detto che sia doveroso dare garanzie ai cittadini sulla questione Asfalti Brianza e che per farlo tutte le amministrazioni coinvolte debbano dare il proprio contributo. Se con questo si intende i comuni in cui ricadono gli odori nauseabondi dell'impianto, allora anche la giunta di Monza è chiamata a fare la sua parte.
Il fatto è che per ora chi si sta muovendo con decisione è solo il comune di Concorezzo. Vero è che la struttura si trova sul territorio di quel comune, altrettanto vero che i problemi non si fermano al confine.
Eppure per ora ad esporsi è solo il sindaco di Concorezzo, che si è attivato con decisione per salvaguardare la salute dei suoi concittadini e pure di quelli di Monza. Infatti è stato lui a riferire quanto sta facendo il comitato di quartiere Sant'Albino, che, guarda un po', appartiene alla città di Monza ed è in una delle zone più colpite dalle molestie olfattive.
In questi giorni sono previste le prime analisi. Ma per gli abitanti del quartiere, che stanno conducendo una battaglia per la salute – senza il supporto del Comune di Monza – le azioni messe in campo non sono sufficienti. Cosa chiedono? Per scoprirlo basta andare a leggere il loro blog. 1) controllori seri e competenti (NOE dei carabinieri a supporto di ARPA e ATS?), controllo delle emissioni al camino con impianto a massimo regime, carotaggi lungo la linea del vento almeno a partire dagli orti comunitari del Comune di Monza (Via Sardegna) ogni 50/70 metri fino ad AB. Sondaggi nel perimetro dell'azienda (per verifica suolo, sottosuolo e soprattutto falda), centraline in tutta la vasta area delle emissioni; posizionate con criterio (ad evitare attribuzioni dubbie a smog automobilistico).

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