BREVE CRONISTORIA DELLA
VICENDA ASFALTI BRIANZA (aggiornam. 4/2/2020)
Il nostro Comitato di quartiere Sant’Albino e San Damiano è un comitato spontaneo di cittadini che da un decennio si occupa di questioni urbanistiche ed ambientali.
Il nostro Comitato di quartiere Sant’Albino e San Damiano è un comitato spontaneo di cittadini che da un decennio si occupa di questioni urbanistiche ed ambientali.
Nel 2014 raccoglie a
Sant'Albino (Monza) le prime segnalazioni per inquinamento che proviene da
Asfalti Brianza, azienda che produce asfalto, sita a Concorezzo. Negli anni
successivi seguono molte ulteriori segnalazioni, fino al picco impressionante
dell’estate 2019 (circa 900 segnalazioni raccolte mediante il blog del nostro Comitato
in un mese e mezzo e in un’area che si amplia molto toccando Monza, Brugherio,
Agrate e Concorezzo).
Asfalti Brianza è catalogata
come "Azienda insalubre di prima classe". Dovrebbe stare lontano da
qualsiasi centro abitato mentre qui le case più vicine sono a 50 metri. La presenza di sostanze
cancerogene (IPA, Idrocarburi Policiclici Aromatici come benzene,
toluene ecc.) è
certificata perfino da una relazione di Osmotech, finanziata dalla stessa
Asfalti Brianza, che non nega tale presenza ma cerca solo di
restringerne l'impatto ad un perimetro di 500 m. Analisi fatte effettuare dalla
trasmissione “Le Iene” a settembre del 2019 confermano la presenza di tali
sostanze con una concentrazione però assai più elevata di quanto rilevato dalla
reazione di Osmotech.
L’impianto di Asfalti Brianza dispone da sempre di un filtro
a manica che è in grado di trattenere solo particelle grossolane, non le
emissioni gassose (cancerogene). Questa è fin dall’origine un’anomalia
inammissibile. L’analisi delle carte finalmente ricevute dalle amministrazioni (dopo
nostra richiesta di accesso agli atti) ci ha evidenziato un’anomalia altrettanto
inconcepibile presente fin dall’inizio del lavoro di questa proprietà: l'AUA (Autorizzazione unica
ambientale) rilasciata da Provincia/Suap del Comune di Concorezzo nel 2016) non
contiene indicazioni sulla potenza del bruciatore, come osserva anche ARPA in un sopralluogo
del 20/6/2017 (citiamo testualmente da ARPA: "la PTN del bruciatore del
forno di essicazione non è riportata nell'atto autorizzativo"). Un po'
come dare la patente senza verificare se guiderai un motorino o un
cacciabombardiere! Non ci sembra una
prassi corretta.
Nell'estate 2017 si
verifica un notevole aumento dell’inquinamento. Il nostro Comitato di quartiere
investe allora della questione il Comune di Monza. Viene istituito un tavolo
presso il Comune di Concorezzo. Partecipano i comuni di Monza e di Concorezzo,
ARPA, ATS di Monza e Brianza, l’Azienda e alcuni comitati di cittadini
(tra questi il Comitato
Tutela di Concorezzo Terra Acqua Aria).
Fin dall’inizio (novembre 2017) il Comune di Concorezzo rinuncia a
prendere una posizione rigida e cerca una mediazione con l'azienda. Non si
capisce a quale titolo, dal momento che le informazioni reperibili in rete
da chiunque, sulla proprietà di Asfalti Brianza non sono affatto rassicuranti (vedi
link in appendice ).
I TAVOLI
Fin dal primo tavolo ARPA MB dice di
essere titolata ad intervenire solo qualora il Comune di Concorezzo si impegni
ad attivare le procedure previste dalla D.G.R. 3018/2012 che si occupa di “molestie olfattive”.
Dato che ciò non avviene ARPA si defila, ribadendo però il fatto che esistono problematiche
sanitarie che vanno approfondite dagli enti specialzzati (presumiamo
ATS), cosa che non è mai avvenuta in
questi cinque anni.
(
Per avere un’idea più dettagliata di come si siano svolti i lavori dei
successivi tavoli rimando al link:
I tavoli comunque si
trascinano in modo pressoché inconcludente (come
sostenuto dallo stesso Villa, vicesindaco di Monza) fino a metà 2019. Asfalti Brianza risulta sempre in ritardo,
chiede continue proroghe e spesso risulta inadempiente. Eppure, i verbali ne rimarcano
lo spirito collaborativo (!?).
A
maggio 2019 (dopo un anno!) senza aver fatto alcun passo avanti vengono
ribadite le proposte avanzate dal Comitato Tutela di Concorezzo, rimaste fino
ad allora tutte sulla carta, e ancora ad oggi con nulla o quasi di realizzato.
Per inciso, nelle carte
consegnateci dal Comune di Concorezzo non risulta alcun atto formale di
incarico a tecnici proposti dal Comitato tutela .
Il 4 luglio 2019 finalmente un'ordinanza
del Comune di Concorezzo sollecita all'azienda la realizzazione di alcuni
interventi impiantistici, che dovrebbero concludersi ad agosto 2019 e ridurre
consistentemente l'impatto delle emissioni.
Il 29/7/2019 la Provincia comunica ad Asfalti
Brianza e al Comune di Concorezzo che qualsiasi modifica impiantistica seppur non
sostanziale, richiede la propria preventiva autorizzazione (e 60 gg di tempo
utile per le verifiche).
Agosto
2019
Viene ordinato dalla Procura di Monza il sequestro degli
atti relativi ad Asfalti Brianza presso gli Uffici comunali di Concorezzo.
In vista di un ormai
prevedibile sopralluogo sembra ci sia urgenza di “fare pulizia”.
Esplode infatti un
inquinamento fortissimo che specie a tarda sera
rende l'aria irrespirabile.
Varie persone finiscono
al Pronto soccorso mentre anche parecchi animali domestici hanno disturbi
(nausea e vomito). Qualche organo di
stampa segnala perfino il ritrovamento non lontano da AB di alcuni gabbiani
morti che non recano segni di ferite.
Il Comitato di quartiere
Sant'Albino, raccogliendo le sollecitazioni dei cittadini organizza due
assemblee pubbliche molto partecipate (2/8 e 2/9/2019) alle quali invita i
“tecnici” del Comitato Tutela di Concorezzo (depositari di carte e ‘progetti) che
però non intervengono.
Sempre il Comitato di quartiere Sant’’Albino
avvia una raccolta
di segnalazioni di inquinamento. In un mese e mezzo raccoglie più di 850 segnalazioni.
L'area interessata, inizialmente limitata a Sant'Albino e San Damiano si
allarga progressivamente ad una cerchia di circa tre chilometri di raggio
coinvolgendo Cederna, il quartiere Libertà di Monza e ampie zone di Agrate e
Brugherio fino ai confini con Cologno Monzese.
Il 7/8/2019 Il comune di Agrate presenta un primo esposto ai Carabinieri.
Il 13/8//2019 il Sindaco di Concorezzo Capitanio emette
una ordinanza sindacale con la motivazione di consentire subito la modifica del
bruciatore senza attendere le verifiche della Provincia. L’ ordinanza è del tutto
priva di indicazioni in merito alle altre misure di tutela della salute. Il bruciatore di capacità produttiva maggiore creerà ancor
più emissioni del precedente.
4-9-2019
- SOPRALLUOGO ARPA
In
seguito a numerose segnalazioni Arpa interviene ma a impianto fermo.
Rileva comunque una gestione dei rifiuti non adeguatamente compartimentata con
possibili emissioni gassose nelle varie fasi. Verbalizza che i camion
escono senza copertura. Vincenzo Bianchi di AB spiega che i camionisti sono
padroncini ma ARPA rileva che è compito di AB verificare che la copertura ci
sia. Bianchi afferma che il fresato ritirato da altri non viene usato per
produrre conglomerato bituminoso cosa che invece avviene per il fresato dei
propri cantieri. Ma di ciò, dice ARPA, non fornisce documentazione. AB non ha
un registro per segnare gli orari di accensione e spegnimento né registrazione
delle temperature.
Essendo
l'impianto fermo ARPA non può registrare ulteriori problematiche ma fa delle
proposte fra cui l’attivazione della DGR 3018. Aggiunge anche testualmente: “Si
evidenzia inoltre che il problema delle molestie olfattive è in prima istanza
un problema di carattere sanitario che richiede il coinvolgimento di
soggetti in grado di esperire valutazioni specifiche per tale impatto.
20/9/2019 membri della
trasmissione “Le Jene” fanno un blitz a casa del sindaco Capitanio e poi
nell’azienda girando il servizio che andrà in onda poi il 12/11/2019.
Nei
giorni successivi giornali locali e nazionali danno grande risalto al blitz.
24/9/2019 Finalmente anche
il comune di Monza, sensibile alle sollecitazioni mediatiche e molto sensibile
alla propria immagine, si sveglia e deposita
un esposto alla Procura della Repubblica di Monza.
25/9/2019 – SEQUESTRO - Intanto la Procura della Repubblica di Monza sta indagando sull’azienda e ne decide il sequestro preventivo urgente per scorretta gestione dei rifiuti.
Nel corso del sequestro
emerge anche la presenza di rifiuti pericolosi, di percolato nelle
fognature. A poca distanza da un pozzo
di acqua potabile di Brianzacque.
La Procura decreta che i rifiuti presenti
dovranno essere caratterizzati (analizzati) e smaltiti secondo rigido controllo
e affida la responsabilità al Comune di Concorezzo che in realtà non può
garantire una presenza continuativa dei propri vigili urbani per cui le
operazioni (notturne) vengono controllate “a campione”.
A noi pare una procedura che offre poche
garanzie.
Nel corso
dell’intervento della Procura emerge negli spazi di Asfalti
Brianza la presenza di una sorta di azienda
“ fantasma ” , denominata Wu Bau .
Da una ricerca in rete
questa azienda risulta vincitrice di appalti milionari.
Il 15/10/2019 anche “Il Giornale” dedica un servizio
con video alla vicenda Asfalti Brianza”. http://www.ilgiornale.it/news/cronache/lazienda-che-avvelena-brianza-noi-qui-non-riusciamo-1769058.html
RIPRESA
ATTIVITA’ (19/11/2019) - Non tutto in Italia va a rilento. Per
ottenere il permesso di riapertura Asfalti Brianza presenta un piano di smaltimento dei
rifiuti di 266 pagine in data 25/10/2019.
Tutti gli enti in indirizzo studiano con
grande solerzia il malloppo tanto che il 19/11/2019 l'Azienda è già riaperta!
Nonostante il sequestro in realtà permanga, la Procura
della Repubblica di Monza,sospinta presumibilmente a ridurre l’enorme massa di rifiuti, una montagna
alta una ventina di metri, consente infatti la ripresa di attività in forma ridotta (solo di
notte) e “sperimentale”.
L’Azienda infatti argomenta di poter utilizzare una
maggiore quantità di fresato (asfalto vecchio recuperato dalle strade, quindi
più impuro e contaminato) e di poterlo “lavorare” con temperature più basse utilizzando “additivi”, dei quali peraltro
nessuno conosce la composizione e le eventuali “ricadute” in termini di
ulteriore inquinamento.
Di certo gli additivi hanno
l’effetto di “coprire” le puzze con un odore indefinibile di tipo dolciastro, senza tuttavia alcuna evidenza comunicata
in relazione al fatto che possano neutralizzare la tossicità delle emissioni.
Nessuno fa cenno al fatto che fino a questo momento AB ha sostituito solo il bruciatore (cosa che ha coinciso
con emissioni più impattanti e fastidiose in un’area assai più vasta di prima),
e quindi continua a “bruciare”
utilizzando un impianto obsoleto e un filtro a manica del tutto inadeguato a contenere emissioni
gassose (come sono quelle cancerogene).
12/11/2019 SERVIZIO DE “LE IENE”: “VIVERE
RESPIRANDO ASFALTO”. Va in onda il
servizio.
Nei giorni successivi ovviamente la stampa locale e
nazionale riporta ampia eco del servizio.
17/11/2019 - Il Sindaco Capitanio di Concorezzo
comunica che ATO MB HA INVIATO AD ASFALTI BRIANZA UNA
DIFFIDA PER SCORRETTA GESTIONE DEGLI SCARICHI METEORICI E FOGNARI.
Tale anomalia desta molta preoccupazione e va assommata a
quanto già rilevato durante il sopralluogo che ha preceduto il sequestro: rilevazione
di percolato da aree ove erano ammassati anche rifiuti pericolosi, il
tutto in un’area nella quale è presente un pozzo di Brianzacque e in cui
(come precisa la stessa AUA) la falda è appena a tre metri dalla superficie
e non è protetta da alcuno strato argilloso. Per questo il nostro Comitato
chiede da mesi verifiche della falda oltre a carotaggi su ampia area.
Il 22/11/2019 interviene anche
la Prefetta di Monza che impone finalmente ad ARPA e ad ATS di elaborare un
piano di monitoraggio rapido e coordinato in collaborazione col Comune di
Concorezzo. Entro il 24 gennaio 2020 Asfalti Brianza dovrà aver smaltito
tutta la montagna di fresato ammassata in cortile.
Il 26/11/2019 si tiene la Conferenza dei servizi che rileva la mancanza di documenti e informazioni
necessarie da parte di Asfalti Brianza e rinvia il tutto al 10 gennaio 2020.
Nella stessa giornata vi è un secondo blitz de “Le Iene”.
Intanto i comunicati del Comune di Concorezzo descrivono le
fasi previste per il piano
proposto alla Prefetta (17/12/2019).
Eccone
una prima restituzione:
“Martedì 17 dicembre presso il Comune di Concorezzo si è
tenuto un incontro di aggiornamento in merito alla questione di Asfalti
Brianza. Presenti alla riunione l’assessore al Territorio Silvia Pilati, il
vicesindaco di Monza Simone Villa, i funzionari della Provincia MB, i tecnici
di ARPA e di ATS. Nel corso della riunione è stato dato aggiornamento sulla
procedura di verifica della salubrità dell’aria che ha preso il via
ufficialmente nel corso della riunione del 12 dicembre in Prefettura.
Il piano di lavoro, redatto in collaborazione
da ARPA ed ATS, prevede tre differenti tipologie di campionamento dell’aria e
verrà effettuato da parte di ARPA con anche la collaborazione delle
amministrazioni comunali coinvolte.
Un tipo di campionamento verrà effettuato
con il Canister, uno strumento in grado di effettuare un campionamento
istantaneo dell’aria anche in occasione di particolari casi di molestie
olfattive segnalati dai cittadini.
Mercoledì 18 dicembre ha invece preso il
via l’installazione di cinque campionatori passivi, posizionati in cinque siti
distinti individuati sul territorio dei quattro comuni interessati dalla
questione, che serviranno per effettuare il monitoraggio a medio termine che
durerà complessivamente tre settimane, distribuite nell’arco di due mesi, in relazione
all’effettiva attività dell’azienda. Punti scelti sulla base dello studio di
ricaduta delle emissioni e sulla base delle segnalazioni effettuate dalla
cittadinanza nei mesi scorsi.
Resta poi confermato il terzo tipo di
campionamento tramite il monitoraggio, sempre di medio periodo, con dei
campionatori attivi che verranno installati nel mese di gennaio.
I risultati delle analisi dei
campionamenti saranno disponibili nel mese di marzo in modo da rendere
possibili le valutazioni relative alla qualità dell’aria. Contemporaneamente
verrà attivata, da parte di ATS, un’indagine epidemiologica sulla popolazione
coinvolta.
Nel corso della riunione è stata inoltre
spiegata la procedura per l’attivazione della DGR 3018 per quanto riguarda le
emissioni odorigene (NDR: annusatori e schede di segnalazione).
L’attenzione sulla questione di Asfalti
Brianza rimane alta e sono attivi diversi tavoli di lavoro per gestire i
diversi ambiti della problematica. È fondamentale, ora più che mai, il rispetto
da parte dell’azienda di tutte le scadenze previste. In particolare, rimane
confermato il termine, espresso dall’ordinanza del Comune di Concorezzo, del 24
gennaio 2020 per concludere lo smaltimento dei rifiuti da parte dell’azienda.”
Per
quanto leggiamo sulla stampa il Piano ha secondo noi notevoli pecche.
- IN PRIMO LUOGO, NON SI PARLI PIU’ DI
"MOLESTIE OLFATTIVE", DI DGR 3018 E DI
"ANNUSATORI" E SI PARLI DI RISCHIO DI CANCRO.
- I SOLI CONTROLLI NECESSARI E INCONFUTABILI SONO
QUELLI FATTI NEL CAMINO, CON IMPIANTO A MASSIMO REGIME E PER
UN PERIODO LUNGO.
- I CONTROLLI VANNO EFFETTUATI DAL NOE DEI
CARABINIERI (perché è reparto
specializzato e perché non è pensabile che istituzioni che per cinque anni
non hanno fatto nulla ora si attivino per trovare risultati che potrebbero
far saltare molte teste).
- LA TEMPISTICA PROGRAMMATA PER I CONTROLLI
SEMBRA DESTINATA A NON CONSEGUIRE ALCUN RISULTATO (SALVO QUELLO DI
TAPPARCI LA BOCCA PER SEMPRE). Si
controllano emissioni (non nel camino) in una stagione di bassissima
produzione, finestre ermeticamente chiuse, umidità, alto livello di smog
da riscaldamenti e veicoli. Se i vari nasi elettronici ecc. sono
così efficienti perché non sono stati attivati negli anni scorsi o almeno
immediatamente a luglio e agosto di quest'anno quando AB ha prodotto
emissioni tanto insopportabili che perfino cani e gatti vomitavano? (con
circa 900 segnalazioni da parte della popolazione!).
- LA MODALITA' DEI CONTROLLI NON È CONVINCENTE. Finora ci pare di aver capito che non ci
sarà alcun monitoraggio nel camino ma UN SOLO CANISTER affidato ai
vigili urbani di Monza (perché mai?) che dovrebbero correre di notte a
piazzarlo SU CHIAMATA, cioè se qualche cittadino (nonostante le finestre
chiuse, la produzione a scartamento ridotto, la consapevolezza di AB di
essere sotto controllo e di non poter rischiare alcunché) dovesse comunque
segnalare particolari emergenze. Dalle nostre letture risulta anche che l'affidabilità
dei vari campionatori è condizionata da una quantità di altri fattori
(vento, umidità, livelli circostanti di smog da veicoli, da
riscaldamento e da altri impianti industriali; utilizzo di additivi, come
nel nostro caso, usati per abbattere alcuni elementi inquinanti e
soprattutto per "coprire" le "molestie olfattive" ecc.
ecc.).
- GLI UNICI FILTRI IN GRADO DI AGIRE SULLE
EMISSIONI GASSOSE SONO QUELLI AI CARBONI ATTIVI, ma sono costosi, vanno cambiati di continuo e
soprattutto tengono traccia di tutto ciò che vi passa
attraverso.
- ASFALTI BRIANZA non è un'azienda qualsiasi. Questa proprietà (vedi anche l’appendice a
fondo post *) si è distinta nei decenni per problematiche denunciate dalla
popolazione di Segrate, Monza, Agrate, Brugherio, Concorezzo. È sempre
stata inadempiente e in ritardo anche sui tavoli promossi dal Comune
di Concorezzo (a che pro?). Ha ufficialmente quattro dipendenti, debiti
pesanti con INPS e INAIL per il mancato versamento dei contributi; un
capitale sociale di 10.000 euro.
La
montagna di rifiuti che andrebbe rimossa entro il 24 gennaio rimane là,
intatta, ben più alta del camino. AB ha un impianto antidiluviano. AB
non è un'azienda strategica per il paese.
Come si spiega tutta questa cautela e la disponibilità mostrata per
anni nei suoi confronti da parte dell'Amministrazione comunale di Concorezzo e
non solo? Incapaci di intervenire per cinque anni ora mostrano una gran fretta
di attivare misure formalmente corrette (la DGR 3018), ma sostanzialmente
sbagliate?
Crediamo che in questo contesto anche le poche figure positive, come i sindaci di Agrate e Brugherio e più recentemente la Prefetta, rischino di essere fuorviate da una ricostruzione parziale che si focalizza solo sugli ultimi eventi e che si richiama solo alle norme riguardanti le "molestie olfattive".
Ma noi la storia la conosciamo
tutta e non intendiamo recedere.
10
/01/ 2020 Seconda
Conferenza dei servizi. Asfalti Brianza presenta una documentazione
corposa ma del tutto insoddisfacente
rispetto alle richieste, mostrando oltretutto di non essere in grado di operare
lo smaltimento rifiuti come ordinato nella seduta precedente. Per l’ennesima
volta si concede ad AB una proroga. Potrà produrre i documenti entro il 20/1
(per ulteriore incontro del 23/1/2020.
Il Comitato di Quartiere con l’aiuto
dell’Associazione Minerva di Concorezzo rileva che a meno di 200 mt
dall’enorme montagna di vecchio catrame, accumulata a cielo aperto nello spazio
dell’azienda, si trova un pozzo gestito da Brianza Acque.
La documentazione dell’azienda sembra
rilevare una diversa misurazione prendendo però una vecchia fotografia da
google maps.
La trasmissione Le Jene aggiorna il
servizio precedente,
ed esattamente come in occasione del loro
primo servizio le amministrazioni di Concorezzo e Monza si attivano
immediatamente.
Da Concorezzo Mauro Capitanio parla di “due
passi indietro” da parte di Asfalti Brianza. “La partita è stata gestita in
maniera molto superficiale e non si capisce dove sia il confine fra la non
percezione della gravità della situazione e l’incompetenza dell’azienda”,
dice il sindaco.
Da Monza Dario Allevi e Simone Villa
(vicesindaco) dichiarano che:”….al termine di questo iter non esiteremo a
rivolgerci ancora alla Procura”.
Si materializza per la prima volta anche
l'Assessore alla sicurezza Arena
Noi del Comitato di Quartiere S.Albino riteniamo
scandaloso rinnovare l'AUA in assenza di un sacco di interventi a suo
tempo promessi e mai realizzati.
Continuiamo a ripetere che OCCORRONO
CONTROLLI DELLE EMISSIONI NEL CAMINO CON FILTRI A CARBONI ATTIVI E
IMPIANTO A MASSIMO REGIME e che occorre la SUPERVISIONE DEL
NOE DEI CARABINIERI. E’ poco plausibile che gli stessi enti che sono
stati parte in causa in questi cinque anni e mezzo giungano ora a dichiarare che
abbiamo vissuto tutti questi anni in presenza di rischi gravi per la salute.
Inoltre non abbiamo a che fare con una
azienda qualsiasi. Il 17/1/2020 assistiamo all’ennesimo colpo di teatro da
parte di Asfalti Brianza che, non in grado di produrre la documentazione
richiesta, rinuncia al rilascio della nuova AUA per “modifica non sostanziale”
all’impianto ma annuncia che presenterà richiesta per una modifica sostanziale.
Presumendo con ciò di prorogare ad infinitum lo status quo. Posizione peraltro
avallata in qualche modo dal sindaco Capitanio che dice che a questo punto
“vige la condizione in essere”. Annuncia peraltro che manderà comunicazione a
Prefettura e Procura del mancato smaltimento dei rifiuti che AB avrebbe dovuto
inderogabilmente realizzare entro il 24/1/2020.
Alle due autorità si rivolgono anche
i sindaci di Agrate e Brugherio con una lettera dai toni molto
preoccupati.
Intanto Capitanio durante il Consiglio
comunale di Concorezzo (29/1/2020) deve ammettere che effettivamente il
cumulo dei rifiuti di AB è situato a meno di 200 m. dal pozzo di Brianzacque (cosa
su cui tutti finora avevano taciuto) e che resta aperta la diffida di ATO MB
per irregolarità nella raccolta degli scarichi meteorici di prima pioggia. In
compenso Brianzacque garantisce che la qualità dell’acqua a Sant’Albino
rispetta i parametri. Fortunatamente anche i controlli fatti effettuare dagli
utenti dell’Orto comunitario a Sant’Albino sembrano rassicurare.
Intanto i controlli da DGR 3018
(“annusatori” ecc.) vengono sensatamente sospesi perché al momento la
produzione è ridotta, AB è costretta dalla Procura a non ricorrere al fresato ma può
utilizzare “additivi” profumati, le finestre sono chiuse e l’inquinamento
diffuso da traffico e riscaldamenti talmente alto da non consentire risultati
attendibili. Secondo noi per gli stessi motivi non daranno risultati credibili
i controlli che si effettuano mediante
canister e campionatori vari. Che queste verifiche siano poco utili lo
dimostra il fatto che nei giorni dei controlli al camino (20 e 21/1/2020) il
nostro modulo di segnalazioni da parte dei cittadini ha raccolto 1 sola segnalazione di “lieve odore” a fronte
di 900 segnalazioni di luglio e agosto 2019, mesi in cui l’azienda, col
fiato della Procura sul collo, ha evidentemente dato fondo alla sua più
abituale produzione.
Intanto comunque Asfalti Brianza,
nonostante tutto, continua lavorare, sia pure in forma ridotta, con il solito impianto
obsoleto, cui è stato cambiato solo il bruciatore, con una pretesa anzi di
aumentare di 4 volte il volume delle emissioni, col solito insufficiente filtro
a manica, senza alcuno degli accorgimenti
promessi per ridurre il rischio sanitario e senza alcuna messa a regime
autorizzativa.
Eppure, se volesse, Asfalti Brianza potrebbe
porre fine assai rapidamente a questa diatriba. Basterebbe adottasse (o che
qualcuno le imponesse di adottare) filtri ai carboni attivi, in grado di
contenere anche le emissioni gassose. Ma costano, vanno cambiati di frequente e
soprattutto RECANO TRACCIA DI QUANTO VIENE BRUCIATO.
In attesa di un incontro con la
Prefetta convocheremo a breve un'assemblea pubblica che, in assenza
di altre garanzie, preparerà una forte mobilitazione.
Per concludere: HACKERAGGIO
INFORMATICO?
Dai primi di dicembre 2019 a tutto oggi
il nostro blog (http://comitatosantalbino.blogspot.com) che svolge anche funzioni di utilità sociale (vedi ad es. un
recente messaggio del medico di base ai suoi pazienti) subisce un boicottaggio
digitale per cui risulta impossibile inserire direttamente su Facebook
qualsiasi post, indiscriminatamente e indipendentemente dai contenuti. Inoltre,
anche nostri gruppi WhatsApp collegati all’impegno sul tema Asfalti Brianza e
raggruppanti più di un centinaio di persone subiscono quasi quotidianamente
attacchi mediante inserimento di link da siti pornografici.
Un po’ come a Segrate alcuni anni fa,
quando una grossa mobilitazione della cittadinanza contro i proprietari (gli
stessi di A.B.)della poi fallita Lucchini & Artoni fu boicottata mediante
distruzione notturna di tutti i manifesti di convocazione affissi (notizia riportata
dalla stampa). Sarà un caso?
CQSASD
APPENDICE DEDICATA A NOTIZIE TRATTE DALLA STAMPA A PROPOSITO
DI ASFALTI BRIANZA E SUA PROPRIETA’:
- chi sono i
proprietari: https://comitatosantalbino.blogspot.com › 2019/09 ›
asfalti-brianza-chi-so… ;
- una
rassegna stampa che desta qualche preoccupazione:
E ancora
altre notizie:
Oltre
a ulteriori questioni (informativa DIA per subappalti “anomali”, multe,
problematiche giudiziarie per i lavori al Quartiere Santa Giulia di Milano
ecc.) per anni la Lucchini & Artoni, appartenente agli stessi Bianchi
proprietari di Asfalti Brianza, venne contestata dalla popolazione di
Segrate a causa di miasmi e rumori, specie notturni.
Consiglio
comunale di Segrate del 26/9/2011
- INTERROGAZIONE N. 26 DEL 26.9.2011 AD OGGETTO: “PROVVEDIMENTI NEI CONFRONTI
DELLA DITTA LUCCHINI ARTONI” A FIRMA DEL CONSIGLIERE P. MICHELI -
INTERROGAZIONE N. 27 DEL 26.9.2011 AD OGGETTO: “DISTURBI CAUSATI AI CITTADINI
DI SEGRATE DALLE EMISSIONI IN ATMOSFERA, DALLA POLVERE E DAL RUMORE DERIVANTI
DALL’ATTIVITA’ DELLA DITTA LUCCHINI ARTONI” A FIRMA DEI CONSIGLIERI L. RADAELLI
E S. CARRIERI - MOZIONE N. 10 DEL 26.9.2011 AD OGGETTO: “DELOCALIZZAZIONE DELLA
LUCCHINI ARTONI” A FIRMA DEI CONSIGLIERI P. MICHELI E G. ROSA
13/3/2012 -
la Procura della Repubblica di Milano indaga sulla “Lucchini &
Artoni” per eventuali reati ambientali e sequestra un’area di 30.000 mq
della L.& A. dove sarebbero stati stoccati rifiuti pericolosi” (dal
sito di “Libera” http://liberamb.altervista.org/wp-content/uploads/2014/01/Report_mafie_a_Milano_e_in_Lombardia_sesta_edizione_aggiornato_25_10_2012.pdf).
1/8/2012
Viene sottoscritto l’atto costitutivo
della società Asfalti Brianza.
Dopo soli
due giorni, cioè il 3/08/12 si dichiara aperta la procedura di fallimento
concordato della Lucchini & Artoni.
A seguito
di ciò inizia anche un calvario per più di 200 dipendenti (erano dipendenti non
padroncini come pare sia adesso), per la maggior parte autotrasportatori.
Intanto però i lavori e l’emissione di odori contro cui la popolazione si
mobilita proseguono (inspiegabilmente) per quasi un anno all’interno del
perimetro della Lucchini & Artoni.
Col
senno di poi probabilmente in quei giorni ci si appresta a trasferire altrove
lavorazioni…e polemiche.
La
procedura di fallimento va avanti e nel 2017 si procede ad asta giudiziaria (su
una base di 4.700 Euro) dei beni rimasti, atti a rifondere (si presume molto
parzialmente) i creditori.
L’8/1/2014 Vincenzo Bianchi,
reduce dal fallimento di L & A, compra dai Ferrario, con una società
(la AB) che ha capitale sociale di 10.000 (diecimila) Euro l’impianto di
Concorezzo pagandolo una cifra di 1 milione e 400mila €+IVA (unmilionequattrocentomila
euro più IVA), tramite una comparente (a quanto risulta dall’atto notarile),
tale Rito Maria Angela.
Il 27-2-2014
viene presentata in Provincia la richiesta di voltura delle autorizzazioni
dalla Ferrario Costante srl alla Asfalti Brianza srl.
Il 4/3/2014
la Edil Bianchi (ex Lucchini & Artoni) dichiara di spostare la produzione
di Bitume da Segrate (indiviniamo dove?) e per la “riqualificazione “ dell’area
propone all’amministrazione di Segrate un progetto di lottizzazione che offrirà
al Comune 3.500.000 euro di oneri di urbanizzazione all’anno (per tre
anni).Vedi qui: https://www.7giorni.info/cronaca/segrate/la-dove-cera-la-lucchini-artoni-ora-capannoni-e-uffici.html
Mappa
delle segnalazioni prodotte da CQSA - realizzata da La Rondine di
Concorezzo)
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Pozzo Brianzacque - a meno di 200 m. (linea rossa)
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Elaborazione La Rondine |
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