Domani i giornali titoleranno "Accordo per risoluzione pace in Siria", "Gli Usa e la Russia trovano un accordo sulla...
Posted by Tahar Lamri on Venerdì 18 dicembre 2015
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19 dicembre 2015
TAHAR LAMRI: ACCORDO SULLA SIRIA
11 dicembre 2015
EFFETTI DELLA POVERTA' (IN EGITTO E IN ITALIA)
Da una decina d'anni esiste in Egitto un vero e proprio mercato dei "matrimoni": ricchi arabi dei paesi del Golfo...
Posted by Tahar Lamri on Venerdì 11 dicembre 2015
18 novembre 2015
BRUXELLISTAN?
il titolo, poco serio, è mio. Le considerazioni (molto serie) sono di Tahar Lamri cui chiedo l'autorizzazione a saccheggiare sovente la sua pagina facebook
Quando, il 26 agosto 2003, il presidente americano George W. Bush disse: "ci attaccano perché detestano i nostri valori. Ci attaccano per quel che siamo, non per quel che facciamo in Palestina, in Iraq o nel mondo musulmano." Osama Bin Laden gli rispose con un'ironia tutta sua: "se fosse davvero così e se fossimo nemici dei valori o della democrazia, avremmo attaccato la Svezia."
Mi è venuto in mente questo scambio leggendo articoli sul quartiere di Bruxelles, Molenbeek, ora sotto tutti i riflettori. Da Molenbeek, lo ricordavo qui qualche giorno fa, sono partiti i terroristi per assassinare Ahmed Shah Massoud, nemico giurato dei talebani, nel lontano 2001 (due giorni prima degli attentati dell'11 settembre). Da quel quartiere sono partiti almeno due terroristi per compiere gli attentati di Madrid nel 2004. L'assalto al Museo Ebraico di Bruxelles nel 2014 è partito da lì e così pure il giovane che stava per compiere una strage sul treno Bruxelles-Parigi veniva da lì. Le armi dei terroristi dell'attacco a Charlie-Hebdo vengono da lì.
Collegamenti con i Shebab somali, centrali di fabbricazione di documenti falsi, reti di reclutamento per l'Iraq e la Siria. Bruxelles, dal 2001, ha preso il posto di Londra, chiamata Londosnistan per il ruolo nel reclutamento di jihadisti per l'Afganistan e, negli anni '90, per il terrorismo in Algeria. E in tutto questo tempo, nessuno ha mai visto niente.
Durante tutti questi anni, sociologi in cerca di formulette vincenti, filosofi smarriti, finti esperti televisivi, neo-orientalisti che masticano qualche parola in arabo e capiscono tutto e spiegano tutto (e non cito di proposito i politici) insistentemente hanno concentrato il dibattito attorno alla solubilità o meno dell'islam in democrazia, alla cosiddetta integrazione, ai cosiddetti valori. In altre parole a quel "ci detestano per quel che siamo".
Mi è venuto in mente questo scambio leggendo articoli sul quartiere di Bruxelles, Molenbeek, ora sotto tutti i riflettori. Da Molenbeek, lo ricordavo qui qualche giorno fa, sono partiti i terroristi per assassinare Ahmed Shah Massoud, nemico giurato dei talebani, nel lontano 2001 (due giorni prima degli attentati dell'11 settembre). Da quel quartiere sono partiti almeno due terroristi per compiere gli attentati di Madrid nel 2004. L'assalto al Museo Ebraico di Bruxelles nel 2014 è partito da lì e così pure il giovane che stava per compiere una strage sul treno Bruxelles-Parigi veniva da lì. Le armi dei terroristi dell'attacco a Charlie-Hebdo vengono da lì.
Collegamenti con i Shebab somali, centrali di fabbricazione di documenti falsi, reti di reclutamento per l'Iraq e la Siria. Bruxelles, dal 2001, ha preso il posto di Londra, chiamata Londosnistan per il ruolo nel reclutamento di jihadisti per l'Afganistan e, negli anni '90, per il terrorismo in Algeria. E in tutto questo tempo, nessuno ha mai visto niente.
Durante tutti questi anni, sociologi in cerca di formulette vincenti, filosofi smarriti, finti esperti televisivi, neo-orientalisti che masticano qualche parola in arabo e capiscono tutto e spiegano tutto (e non cito di proposito i politici) insistentemente hanno concentrato il dibattito attorno alla solubilità o meno dell'islam in democrazia, alla cosiddetta integrazione, ai cosiddetti valori. In altre parole a quel "ci detestano per quel che siamo".
17 novembre 2015
ORIENTE CONTRO OCCIDENTE? RIFLESSIONI DI TAHAR LAMRI
Se accettiamo l'idea del mondo come "villaggio globale", cioè come villaggio "elettrico" con più divisioni e...
Posted by Tahar Lamri on Martedì 17 novembre 2015
12 novembre 2015
ISLAM: QUALCHE PUNTUALIZZAZIONE (DA TAHAR LAMRI)
Attentato suicida oggi a Burj El-Barajneh, quartiere della periferia sud di Beirut. Al momento 41 morti e 200 feriti. Un...
Posted by Tahar Lamri on Giovedì 12 novembre 2015
04 agosto 2014
PALESTINA
1 h · Modificato ·
I rifugiati nelle scuole Unrwa: 240.000, nelle scuole statali: 16.000, in altre sedi o dai parenti: 264.000. Centri accoglienza rifugiati bombardati: 6. Numero totale sfollati: 520.000.
Giornalisti uccisi: 6
Ospedali colpiti: 7, distrutti totalmente 2, gravemente danneggiati: 3, parzialmente danneggiati: 2. Cliniche e ambulatori colpiti: 18, distrutti totalmente 2, gravemente danneggiati: 16. Ambulanze colpite: 12, distrutte totalmente: 9, gravemente danneggiate: 3. Medici uccisi: 10, feriti: 33.
Tecnici servizi acqua e elettricità, uccisi: 7, feriti: 5 (sul lavoro). Impianti dessalinizzazione colpiti: 2, totalmente distrutti: 2. Acquedotti colpiti e distrutti totalmente: 2. Impianti trattamento acque reflue totalmente distrutti: 1. Centrale elettrica di Gaza: totalmente distrutti i serbatoi e gli impianti. Linee elettriche provenienti da Israele: 6 totalmente distrutte.
(Fonte Centro Palestinese dei Diritti Umani)
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