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10 febbraio 2020

IL CONSIGLIO COMUNALE DI MONZA PONGA ALL’ORDINE DEL GIORNO LA SITUAZIONE DI ASFALTI BRIANZA: ADEGUAMENTO, DELOCALIZZAZIONE O CHIUSURA


La commissione del consiglio comunale di Monza su Asfalti Brianza ha recepito le nostre richieste.  Chiediamo un passo ulteriore.
Giovedì 6/2/2020 alle 18:30 una commissione del consiglio comunale di Monza ha analizzato la vicenda di Asfalti Brianza. In coda ha dedicato spazio anche al nostro Comitato.
Alla fine tutti hanno condiviso le nostre preoccupazioni e hanno deciso di stilare una lettera in cui si sollecita la Giunta monzese a chiedere di partecipare al tavolo promosso dalla Prefettura, al fine di monitorare in modo tempestivo i futuri sviluppi della questione e di fornire alla cittadinanza una informazione trasparente.



Nel corso della riunione sono giunte ulteriori informazioni. E’ stato confermato che una parte dei rifiuti stoccati da AB erano collocati dentro i 200 m. dal pozzo di Brianzacque, area di rispetto definita dalla legge 152 ma anche dal PGT vigente a Concorezzo, oltretutto su un’area non impermeabilizzata, cosa che aveva prodotto , oltre alla diffida ATO, una richiesta di verifica della falda da parte della stessa ATO MB.

Il Vicesindaco Villa ha fornito una ricostruzione storica della vicenda. Ha ricordato che Asfalti Brianza è certificata come “azienda insalubre di prima classe”, che dovrebbe posizionarsi al di fuori di qualsiasi centro abitato ed ha concluso alla fine che aziende di questo tipo sono del tutto incompatibili con un contesto urbano e coi minimi requisiti di benessere cui le persone hanno diritto.
Ha lamentato le carenze normative per cui in realtà aziende del genere “hanno licenza di inquinare”. Anche in questo contesto deregolato tuttavia queste produzioni devono garantire misure di mitigazione e contenimento delle emissioni che evidentemente in questo caso sono disattese. 
Villa ha citato anche un intervento del consigliere regionale Marco Fumagalli (M 5 stelle) che lamenta che la DGR 3018, unico riferimento normativo della Regione Lombardia, risulta poco utile e di difficile applicazione specie per i sindaci. Villa ha suggerito interventi ad hoc sul piano urbanistico, in particolare per quanto riguarda il caso specifico, visto che a Concorezzo è in discussione il nuovo PGT. Un altro intervento – ha detto – potrebbe riguardare delle incentivazioni alla delocalizzazione. Villa ha poi affermato che per il momento le misure possibili sono controlli seri e periodici.  
La ricostruzione dettagliata fatta dal Vicesindaco è abbastanza coerente con quanto diciamo da tempo. Per cui sorvoliamo. Villa ha fornito qualche dettaglio in più sul sopralluogo eseguito recentemente dalla Polizia locale di Concorezzo che ha verificato la mancata esecuzione di quanto previsto dalla ordinanza comunale di novembre che aveva imposto ad Asfalti Brianza di sgomberare i rifiuti entro il 22/1/2020. L’esito deludente delle operazioni di smaltimento – ha detto - ha prodotto la notifica da parte del Comune di Concorezzo alla Procura cui spetterà il compito di definire la relativa notizia di reato.
Rispetto al tavolo organizzato dalla Prefettura Villa ha osservato che purtroppo in questi anni i controlli di ATO ed ARPA sono stati i punti dolenti che sollevano molti interrogativi. Del resto solo qualche giorno fa l’Assessore all’ambiente Sassoli, a Sant’Albino, aveva espresso pubblicamente le sue critiche all’operato della Provincia in questi anni.
Il tavolo della Prefettura ha anche dato incarico ad ATS di svolgere una indagine epidemiologica.
Poi Villa ha accennato all’avvio da parte dei Comuni toccati dalle “molestie olfattive” della procedura a fasi prevista dalla DGR. 3018, procedura che poi l’Architetto Nizzola (Settore Ambiente del Comune di Monza) ha precisato per ora sospesa dato il contesto (produzione ridotta, finestre chiuse, inquinamento diffuso ecc.).
Particolare spazio Villa ha dedicato alla questione del pozzo di Brianzacque che sta in prossimità di Asfalti Brianza. Villa ha letto il comunicato con cui Brianzacque ha comunicato che “al momento” e “nell’immediato” si escludono problemi di inquinamento, anche per via del fatto che “il pozzo è a monte” dell’impianto e che comunque Brianzacque oltre ai soliti strumenti in questo caso ha messo in opera anche “filtri ai carboni attivi”. Il pozzo poi non servirebbe S. Albino ma Concorezzo. Precisazioni e chiarimenti che in realtà hanno sollevato diversi commenti critici.
L’Architetto Nizzola ha poi spiegato l’iter delle Conferenze di servizi che avrebbero dovuto riconoscere ad Asfalti Brianza una nuova AUA (autorizzazione unica ambientale) per “modifiche non sostanziali”. Oltre alla mancata presentazione di documenti probanti e alle notevoli discrepanze fra quanto dichiarato dall’azienda e quanto effettivamente verificato, cosa che ha causato tre rinvii, secondo Nizzola già il 10/1/2020 è emerso il fatto che non si potesse trattare di “modifiche non sostanziali”.  E’ arrivata poi a sorpresa la rinuncia di AB che ha comunicato di voler rilanciare poi con una richiesta di AUA per modifica sostanziale. Ora AB non è autorizzata al ritiro e al trattamento dei rifiuti e neppure allo scarico in fognatura
Giustamente la consigliera Pontani ha chiesto chi verifichi queste prescrizioni, specie lo scarico in fognatura, dato che ogni processo industriale utilizza inevitabilmente un sacco di acqua.
Il consigliere Piffer ha poi chiesto come mai il comune di Monza non siede al tavolo della Prefettura e se riceve almeno dei verbali. Villa ha risposto che Allevi aveva chiesto di partecipare ma è la Prefettura che decide e Monza riceve solo comunicazioni dal comune di Concorezzo. Piffer ha chiesto se non sia opportuno avere una posizione più informata e trasparente anche in vista degli sviluppi futuri (chiusura, possibile ripresa a pieno regime ecc.). Villa ha risposto dicendo che in passato, di fronte ad un problema “vero e certificato” come la presenza di colibatteri fecali nell’acqua di S. Albino si era intervenuti completando la rete fognaria. Ora il tema è – dice Villa – quello delle “molestie olfattive” che non ha le stesse caratteristiche anche se sicuramente può avere ricadute anche gravi sul benessere delle persone.
La consigliera Pontani ha rilevato che rispetto a questa azienda inadempiente i controlli messi in atto con  produzione ridotta, finestre chiuse e occhi puntati potrebbero portare a risultati non veritieri che poi rischiano di diventare definitivi. Osservazione condivisa da molti altri consiglieri. Il consigliere Monguzzi ha suggerito che occorre uscire dalla vaghezza delle interpretazioni per accedere a dati certi. Anch’egli si è associato alla richiesta di partecipare al tavolo del Prefetto. Anche il consigliere Adamo ha chiesto di chiarire una volta per tutte il quesito sul rischio cancerogeno.
A questo punto ci è stata data la parola. Abbiamo chiarito che la nostra priorità non è necessariamente la chiusura di AB. Basterebbe che, come ogni ditta seria, si dotasse di filtri adeguati, come quelli ai carboni attivi che, guarda caso, Brianzacque usa per il pozzo del Malcantone. Invece AB ha un filtro a manica che trattiene solo elementi grossolani, non le emissioni gassose (cancerogene). Abbiamo accennato al “curriculum” non proprio rassicurante della proprietà di AB. Abbiamo ricordato “la scoperta” di una ditta fantasma, la W.BAU, nella stessa sede. La singolare situazione per cui AB ha capitale sociale di 10.000 e debiti con INPS e INAIL mentre W.BAU ha bilanci in regola e vince appalti milionari per le asfaltature di Linate, Expo ecc.
Come già Piffer abbiamo commentato che la montagna di fresato è un’arma di ricatto che AB può costantemente agitare nei confronti del comune di Concorezzo.
Abbiamo chiesto al Sindaco di Monza di recarsi in Procura, come promesso nel caso di ulteriori manchevolezze da parte di AB che si sono immancabilmente verificate. E di chiarire la “ratio” della riapertura “parziale e sperimentale” che comunque consente all’azienda di produrre emissioni con un bruciatore non autorizzato e non messo a regime e senza nessuno degli interventi di mitigazione promessi. Abbiamo per l’ennesima volta ribadito che le emissioni cancerogene sono certificate dalla stessa relazione Osmotech finanziata da AB su richiesta di ARPA. Emissioni verificate poi, ma con impatto assai più pesante, dal consulente de “Le Iene”.
Abbiamo ricordato che la falda è a soli tre metri e che il sopralluogo dei Carabiniri del 25/9/2019 aveva rilevato la presenza di rifiuti pericolosi e percolato.
La riunione si è chiusa formalizzando la messa a verbale di una richiesta ufficiale da parte della commissione affinché il Comune di Monza cerchi di partecipare al Tavolo della Prefettura per seguirne gli sviluppi informando costantemente e in tempo reale consiglio comunale e cittadini monzesi.   

31 gennaio 2020

MERCOLEDI' 5/2/2020 (ORE 18.30 - 20) - Tutti alla Consulta con l'Assessore all''ambiente Sassoli











Deleghe: Sviluppo del territorio, Urbanistica, Edilizia privata, Ambiente, rapporti con Associazioni di categoria, Pari opportunità


Molto importante presenziare (non ostante l'orario). 

Molte le questioni sul tappeto:
1) Rilancio (si spera) dell'impegno della giunta  di Monza sulla vicenda ASFALTI BRIANZA.
2) messa in atto della promessa di vietare il traffico pesante nel tratto da Malcantone ad Offelera (a tutela soprattutto dei  bambini di scuola elementare e materna).
3) disincentivazione del traffico di passaggio nel quartiere da parte di quanti così aggirano le arterie principali.
4) barriera alberata verso Viale Industrie
5) Fascia  verde a nord del quartiere
6) Bonifica area sequestrata in Via Offelera.
7) Contrasto degrado, abusivismo e illegalità nella vasta area agricola a est di Via Adda e avvio di un vero Parco fruibile dai cittadini.

Dati i tempi di pubblicizzazione pare impossibile rispettare la scadenza indicata sul volantino per la presentazione di suggerimenti. Confidiamo che i cittadini possano proporre i loro 
interventi anche durante la riunione di consulta.
Per il resto leggete sotto le nostre richieste del maggio 2019.
Non è che da allora si sia fatto molto...
CQSASD





Volantino di convocazione Consulta








articolo 16/5/2019

25 gennaio 2020

COME ASFALTI BRIANZA ANCHE IL SINDACO CAPITANIO (PICCATINO) RISPONDERA'...PIU' AVANTI









  • DALLA PAGINA FB DEL SINDACO OGGI
  • Mauro Capitanio Patrizia Bardi il sindaco di Concorezzo non ha bisogno di scrivere al Prefetto o al Questore perché da loro ci va di persona e con la Prefettura condivide un piano che regolarmente stiamo seguendo e sviluppando.
    • Paola Sacconi (Comitato S.Albino)                       Mauro Capitanio Gent.sig.Sindaco: 
      1
    • 1) a proposito del piano che state seguendo dobbiamo fare presente che, come malevolmente da noi predetto, durante i controlli ARPA del 20 e 21/1/2020, malgrado la nostra attenzione non abbiamo rilevato alcun odore provenire dalla ditta, a fronte delle 900 segnalazioni raccolte in un mese e mezzo a luglio e agosto 2019, tra cani e gatti che vomitavano e umani al pronto soccorso. Sarà un caso?
      Forse qualcosa in questo piano non funziona. 
    • 2) ieri è scaduto il termine entro il quale la ditta doveva smaltire i rifiuti. La montagna è ancora là, intatta, con tutto il suo percolato, probabilmmente all'interno della fascia di 200 mt da un pozzo di Brianzacque, che ha appena distribuito borracce agli alunni della scuola elementare Manzoni a Sant'Albino. Può aggiornarci su quali provvedimenti verranno presi a questo punto? 
    • 3) Mi consenta un piccolo paragone. Se Lei andasse al ristorante e Le venisse servito del pesce puzzolente, immagino protesterebbe. Magari solleciterebbe un controllo da parte dell'ASL, che scoprirebbe che l'impianto di refrigerazione non funziona come dovrebbe, benché il ristorante abbia tutte "le carte" in regola. A questo punto l'ASL ha due possibilità: imporre al ristorante di aggiustare i frigoriferi, buttare tutto il cibo avariato e chiudere l'attività finché le cose non sono a posto; oppure dire dire al ristoratore: va beh, mi raccomando, mettetevi in regola, intanto continuate pure a servire i vostri piatti avariati... Quale delle due l'ASL sceglierebbe, secondo Lei? Quello che si è fatto fino ad ora (e si sta sta facendo tutt'ora) con AB è la seconda strada. Le sembra che si possa andare avanti così ancora a lungo?


  • dalla pagina de "La Rondine di Concorezzo ieri...


  • Giuseppe Di Dedda Leggo che si invita il sig. Ivano ad avere un atteggiamento più rispettoso, ma mi chiedo in base a quale idea di rispetto per il prossimo molte persone siano state costrette ad indossare in casa propria mascherine o altri accorgimenti di fortuna per poter trascorrere una serata sul divano davanti alla TV o semplicemente per riuscire a prendere sonno. Io sono il primo sostenitore del rispetto tra gli individui, ma in questo caso credo che gli abitanti di Rancate o di Sant'Albino possano considerarsi più che legittimati all'uso di toni molto duri nei confronti delle istituzioni, frutto di una più che comprensibile esasperazione. Mentre chi rappresenta le istituzioni in questo momento dovrebbe solo cercare di fare il suo lavoro per giungere al più presto a ristabilire una situazione di legalità. Sono sicuro che se il sig. Ivano fosse libero di respirare in casa sua non verrebbe su Facebook ad inveire contro le istituzioni locali
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  • Mauro Capitanio Cari amici de La Rondine Concorezzo. I vostri consiglieri comunali sono stati invitati al tavolo della Dgr 3018 dove presenziano tutti gli enti che siedono anche al tavolo della Prefettura e AUA. In questi contesti possono portare contributi e osservazioni e ce ne saranno altri. Il mio ufficio è sempre aperto e possono trovarmi sempre. Vengono inoltre costantemente aggiornati in Consiglio, in Commissione e con comunicati. Continuate nel vostro lavoro di contributo proattivo e non cadete nelle sterili polemiche che sminuiscono il vostro ruolo e i vostri contributi.
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      • Francesco Facciuto Mauro Capitanio, vorrei rassicurarti. Questo gruppo non perderà né il suo approccio né la sua vocazione. In Consiglio Comunale sono stato chiaro: era nostra intenzione condividere le responsabilità su questa vicenda, affiancandoti in tutte le sedi opportune, per dare un contributo attivo e di merito. Hai preferito procedere in autonomia, limitandoti a coinvolgerci in un tavolo preparatorio ad una procedura, quella del dgr 3018, che non sappiamo nemmeno se partirà e che di certo non sarà risolutiva. Tu stesso non hai partecipato a quel tavolo, evidentemente ritenuto secondario rispetto ad altri impegni. Detto questo, permettimi di rinnovare la piena disponibilità, anche qui, ad impostare un vero lavoro di squadra. Abbiamo preso molto a cuore questa questione e non mancheremo di continuare ad occuparcene, in ogni caso, con estrema attenzione.



    • Ivano Ripamonti Stessa pasta del Borgonovo!
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    17 gennaio 2020

    COMUNICATO DELLA CONSULTA DI QUARTIERE SANT'ALBINO - 15/1/2020

    La consulta di Sant'Albino rinnova la propria preoccupazione sulla vicenda Asfalti Brianza ed in particolare sull'ipotesi che nella Conferenza dei servizi del 23/01/2020 venga rinnovata l'autorizzazione ad una azienda insalubre di 1a classe, inquinante e più volte dimostratasi inadempiente rispetto alle richieste delle istituzioni.
    Vogliamo avere restituzione delle azioni intraprese dai nostri amministratori per la tutela  della salute pubblica e contro l'inquinamento ambientale. 

    Per questo motivo, in accordo con i coordinatori di alcune altre Consulte, convocheremo un'assemblea pubblica nel centro civico di via Mameli, alla quale inviteremo, oltre ai rappresentanti delle Consulte, gli amministratori comunali nelle persone del sindaco, del vicesindaco e dell'assessore all'ambiente.



    Vi informeremo tempestivamente della data.

    15 gennaio 2020

    AB VA CHIUSA - UN SENTORE (AROMATIZZATO) DI IRRESPONSABILITA' DIFFUSA

    mercoledì 15 gennaio 2020

    Asfalti Brianza, dopo la breve tregua natalizia ha ripreso l'attività e molti se ne sono accorti. Pur nella cappa di smog che attanaglia tutta la Pianura Padana e pur essendo l'attività "ridotta e sperimentale" (ma de che?), molti riconoscono l'aroma ormai inconfondibile di Asfalti Brianza: catrame/gomma bruciati più aromi vari (cacao, cioccolato, a volte mentolo). Anche stamane segnalazioni da Sant'Albino, Cederna, Viale Libertà, centro Monza (zona stazione), Brugherio (Dorderio) ecc. ecc.  Segnalazioni che questa volta non intendiamo pubblicare  per non colludere con la furba narrazione dei controlli mediante "annusatori", "nasi elettronici", campionatori ecc.
    Ci spiegano che mediante complessi algoritmi verranno localizzati i punti da monitorare. Ma se ARPA  ci ha spiegato testualmente che perfino i carotaggi in questo contesto di inquinamento diffuso e "multifattoriale" non saranno  mai attribuibili in modo incontestabile ad Asfalti Brianza ci spieghino che utilità avranno queste rilevazioni olfattometriche che in sede legale potranno essere attribuite perfino alle emissioni gassose delle mucche dei Giardini!
    Continuiamo a ripetere che OCCORRONO CONTROLLI DELLE EMISSIONI NEL CAMINO  CON IMPIANTO A MASSIMO REGIME e che occorre la SUPERVISIONE DEL NOE DEI CARABINIERI perché è impensabile che tanti enti che hanno avuto parte in commedia (o nella farsa) in questi cinque anni intendano fare spontaneo harakiri ammettendo ora che ci sono stati in tutti questi anni rischi gravi per la salute.
    Intanto abbiamo avanzato seri dubbi rispetto alla reale distanza del pozzo di Brianza Acque e per tutta risposta Brianza Acque non si è neppure presentata alla Conferenza dei servizi del 10/1/2020. Le abbiamo mandato una PEC per far presente (per l'ennesima volta) i nostri timori per l'inquinamento della falda.
    Il Sindaco Allevi e (sua) compagnia bella, dopo un sussulto di attività con cui ha presentato (in extremis, cioè il giorno prima del sequestro) un esposto contro AB, pare che da mesi abbia spento i fari sulla questione. Forse troppo preso dalla preoccupazione dei "nomadi" all' Offelera. Offelera su cui inviteremmo tutte le autorità e i giornalisti d'inchiesta ad indagare, ma non tanto per la presenza dei nomadi. Si è appena conclusa, anche con nostro modesto contributo,  la vicenda del sequestro dell'area abusivamente trasformata in deposito TIR. Chiunque scartabelli in rete può ora trovare un documento del Gip di Varese relativo all'affaire Caianiello. Ebbene nella prima pagina compaiono una cinquantina di nomi di imprenditori di edilizia/rifiuti/asfalti per i quali si chiedono misure cautelari per irregolarità nella acquisizione di appalti. Guarda caso ci sono i nomi di due imprese dell' Offelera. E poco più oltre un'intercettazone cita il nostro buon Bianchi di AB e un'azienda che suona quasi uguale all'altra azienda fantasma del sopralluogo che ha portato al sequestro. Cioè noi conosciamo a malapena tre imprese del settore e tutte e tre risultano in qualche modo citate nell'inchiesta di cui sopra. Se tanto mi da tanto ha ragione chi pensa che vi sia una cappa di malaffare che grava su tutto il comparto in Lombardia e che presiede in qualche modo alla spartizione  degli appalti ma presumibilmente anche alla spartizione degli oneri, magari in forma di rifiuti pericolosi da smaltire.
    Ovviamente un teorema così rende quasi pleonastico ipotizzare qualche collusione da parte di soggetti del mondo politico-istituzionale.
    Chiediamo solo di essere smentiti, ad esempio  da una coraggiosa decisione dei nostri  Amministratori che il 23/1/2020 si pronuncino in modo chiaro per la chiusura di Asfalti Brianza.

    NEWS DA INFOINRETE 18/11/25

    Processo Maradona, giudice radiata: “Cercava notorietà”. Il processo ripartirà solo nel 2026 Data: 18/11/2025 Sintesi: Sospeso e poi annulla...