Tutti lamentiamo la scomparsa di luoghi di socializzazione dove incontrarci e ricostruire uno spirito di comunità.
Questa proposta intrigante viene da Lorena Cantarelli. Se qualcuno fosse interessato venga
mercoledì 11/12/2019 alle 16:00 presso il Centro civico di Via Mameli (allo spazio di "Scambio libri") e ci faremo spiegare meglio da lei.
Ecco un "antipasto" sintetico di quanto Lorena sta pensando per noi
Immagino per la sera del 16 gennaio 2020 una
processione di tipo drammatico, che prevede, cioè, momenti di azione teatrale
in punti precisi del percorso, che si svolge a tappe.
Una processione di tipo circolare, che non
figuri come una semplice passeggiata, ma contenga
gli stessi aspetti delle processioni antiche, rappresenti la trama ideale del
rito tradizionale, solleciti, risvegli la partecipazione della gente al
rito/dramma, la faccia sentire parte integrante della rappresentazione. Una processione che si presenterà anche come parata con grandi fantocci che
raffigurano Sant’Antonio, il demonio e altre maschere diaboliche, con un coro
di eremiti che con il loro canto di strada commentano le vicende narrate da un
bosìn cantastorie.
Sarà,
quindi, una festa che unirà parti narrative di collegamento, con la figura di
un bosìn che trae ispirazione dalla biografia del santo, dalla ricerca sulla
figura venerata e mette in rilievo i legami tra tradizione cristiana e culti precristiani
di origine celtica con parti corali cantate, commentate dalla musica dal vivo
(chitarra, fisarmonica, percussioni). E poiché nel teatro popolare medievale lo
spirito autenticamente celebrativo si accompagnava sempre a quello giocoso,
l’ultima stazione della processione prevede il combattimento tra Sant’Antonio e
il demonio.
Immagino
i bambini/ragazzi delle scuole impegnati nella realizzazione dei grandi
fantocci e nello studio della tradizione legata al santo, delle sue radici
storico-culturali.
Immagino
anche i ragazzi più grandi coinvolti nella rappresentazione come
attori-cantanti.
Queste
sono le tappe della processione circolare:
Cascina Bastoni
via Mameli
Svolta
in via Marco d’Agrate
Cascina curt di Bagiot Osteria L’Isola via Sant’Albino n° 59
Svolta
in via Francesco Ferrucci
Svolta
in via Alberto da Giussano
Cascina Pirolina via Alberto da Giussano (o Cascina
Bramati)
Si
riprende via Marco d’Agrate
Parcheggio in via Marco d’Agrate
Piazza Pertini o Piazza
del Sole con proiezione sulla scultura che raffigura il sole l’immagine di
un fuoco acceso che le si sovrappone.
La
festa termina con bevande di conforto, thè e vin brulè e tortelli di
Sant’Antonio. L’evento potrebbe
inserirsi in un progetto sulla memoria del territorio che ha come finalità
generale la valorizzazione del patrimonio identitario, il risveglio culturale e
sociale del quartiere di Sant’Albino/ San Damiano che si raduna nei suoi luoghi
simbolici.