Visualizzazione post con etichetta #RESISTENZA. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta #RESISTENZA. Mostra tutti i post

27 aprile 2016

22 aprile 2016

La memoria che resta, voci dalla Resistenza (Radiopopolare)


Mercoledì 27 aprile nell’Auditorium di Radio Popolare in Via Ollearo 5 si terrà la proiezione del documentario La Memoria che Resta, testimonianza della Resistenza di Francesca La Mantia.

Il documentario è un viaggio a ritroso nella Milano occupata dai fascisti e che si difende, si organizza, protesta, paga con la vita il rifiuto di obbedire. Il racconto è costruito con le testimonianze di alcuni partigiani e dei loro figli e nipoti

Alle 20.30 con la trasmissione Vogliamo anche le rose condotta da Barbara Sorrentini, saranno ospiti la regista Francesca La Mantia e Cristina Franceschi.

Tra i testimoni che raccontano il proprio impegno nella Resistenza, c’è il nostro caro Pierfranco Vitale, nome di battaglia Angelo, storico collaboratore nelle conduzioni di musica classica la domenica mattina e appassionato di Mozart. Per Radio Popolare è anche un occasione per ricordarlo.
 

19 aprile 2016

Testimonianze di partigiani (video)

Cari insegnanti, questi video sono disponibili online e gratuitamente. Guardateli e portateli in classe. Mostrateli ai ragazzi.È un modo per insegnare la Storia e la partecipazione, attualizzando gli insegnamenti più belli.

1) La storia di Dina, la partigiana in bicicletta: l'ho fatto perché amavo la vita
2) L'ultimo patriota: il mio incontro partigiano con Riccardo Barchielli

3) Giorgio Pacini è un partigiano. Ed è bellissimo

4) Diodi

25 aprile 2015

PARTIGIANE: STORIE DI DONNE CHE HANNO DATO LA LORO VITA PER LA NOSTRA LIBERTA'

BELLA CIAO DI PAOLO FRESU

25 aprile 1945 – 25 aprile 2015: BUON COMPLEANNO, RESISTENZA!

Nuovo articolo su Brugherio Futura Blog

25 aprile 1945 – 25 aprile 2015: BUON COMPLEANNO, RESISTENZA!

by brugheriofutura
 
 La liberazione dell'Italia dalla dittatura nazifascista compie quest'anno 70 anni, ma non dobbiamo cadere nell'errore di trasformare il 25 aprile, data simbolo della Resistenza, nella vuota celebrazione di una ricorrenza di cui il popolo non ricorda o nemmeno conosce il significato.

Purtroppo il rischio esiste, dal momento che, nell'era attuale del pensiero debole e unico, la nostra reazionaria e conservatrice classe dirigente ed i mezzi di comunicazione mainstream che le sono asserviti lavorano da anni per trasformare il 25 aprile, ed i valori che esso incarna, in nulla più di un numero rosso sul calendario.

Nulla di più sbagliato. La Resistenza non è un reperto storico da inserire in una teca polverosa in qualche angolo nascosto di un museo, né un evento remoto cui dedicare qualche riga su un testo di storia per le scuole medie.

La Resistenza è il fulcro ed il fondamento della nostra Democrazia. Ogni conquista positiva, ogni progresso che il popolo italiano ha conquistato nel dopoguerra è stato possibile grazie ad essa, che prima ha contribuito in modo determinante alla liberazione del Paese ed alla fine della tirrannia, poi ha ispirato la Costituzione repubblicana che ha permesso di fondare uno Stato democratico e moderno, infine ha rappresentato l'elemento centrale su cui costruire una nuova identità nazionale, intesa come senso di comunità e di appartenenza ad ideali e valori di libertà ed uguaglianza.

Oggi l'Italia vive un periodo di crisi come non se ne ricordano nella sua storia recente. Ed è una crisi che non è solo economica, ma anche e sopratutto morale ed istituzionale.

Il nostro Paese è governato in modo sempre più evidente da un'oligarchia legata a gruppi finanziari, che decide come devono vivere il resto delle persone attraverso il controllo che esercita su una classe politica in larghissima parte inetta e corrotta.

Gli oligarchi tirano i fili, e i politici eseguono. Due decenni di dissennata politica economica, che ha visto lo Stato abdicare da qualsiasi ruolo di indirizzo e programmazione, e lasciare mano completamente libera alla “grande imprenditoria” hanno distrutto il tessuto stesso dell'economia reale e del mondo del lavoro. 

Hanno creato un Paese in cui sempre di più sono i cittadini che hanno fame, e lo hanno fatto volutamente, perché un cittadino che ha fame è un cittadino più docile e più disponibile a rinunciare ai propri diritti; e un cittadino che rinuncia ai propri diritti è un cittadino meno libero. E se i cittadini non sono liberi chi ottiene il potere può tenerselo e fare tutto quello che vuole senza dover rendere conto ad alcuno.

Tutto questo sono riusciti a farlo perché gli italiani glielo hanno consentito, allontanandosi dalla vita pubblica, delegandone la gestione e rinunciando a controllare l'operato di chi è stato delegato, dimenticandosi delle priorità che rendono un Paese degno di chiamarsi civile (uguaglianza, salute, ambiente, lavoro, cultura, scuola) in favore delle facili promesse di imbonitori mediatici travestiti da statisti, esercitando il conflitto orizzontalmente e mai verticalmente (la “guerra fra poveri” anziché contro chi comanda).

Dobbiamo fare qualcosa subito per arrestare la caduta, prima di arrivare al punto di non poter più tornare indietro. 

Prima che la società rimanga schiacciata fra l'oppressione dei padroni e lo sbraitare razzista incitante all'odio della Lega Nord alleata dell'estrema destra.

Oggi abbiamo più che mai bisogno della Resistenza affinché unisca le persone che hanno a cuore il futuro dell'Italia e li guidi in una lotta civile per la Democrazia. 

Perché non ci sarà vittoria della Democrazia né uscita dalla crisi, se non attraverso un percorso condiviso di partecipazione popolare, che porti i cittadini a riaffermare la propria dignità di persone libere ed a riappropriarsi di ciò che appartiene a loro e a loro soltanto: le Istituzioni democratiche.

Questo 25 aprile vorremmo vedere scendere in piazza ancora più gente del solito. E vorremmo che fosse l'inizio della riscossa del popolo italiano contro i nuovi dittatori del 21esimo secolo. Che dai cortei e dalle piazze del 25 aprile 2015 partisse una nuova ondata di consapevolezza, e di partecipazione che si diffondesse, giorno dopo giorno, in ogni angolo dello stivale, ed aggregasse su un terreno comune tutti coloro che, a vari livelli ed in vari luoghi stanno provando a resistere al degrado.

Se i despoti ci vogliono disimpegnati, disuniti, individualisti ed apatici, dimostriamo loro che sappiamo impegnarci per il bene comune, ed essere uniti, altruisti e determinati.

Ora e sempre, Resistenza!

brugheriofutura | aprile 25, 2015 alle 9:45 am | Etichette: 25 aprilefestaItalialiberazioneresistenza | Categorie: Politica | URL: http://wp.me/pylbX-Bp

18 aprile 2015

25 APRILE - INIZIATIVE DI RADIOPOLARE








La Resistenza: come raccontarla
Testimonianze, immagini, radio e ricerca storica a confronto
Martedì 21 aprile
 ne parliamo con Vittorio Bianchi, insegnante di scuola media; Eleonora Cortese, coordinatrice didattica dell'Archivio del Lavoro; Ada Gigli Marchetti, storica dell'Università Statale e direttrice dell'Istituto Lombardo di Storia Contemporanea e David Bidussa, direttore della Biblioteca della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli. Auditorium di Radio Popolare ore 21


KZ a Radio Popolare
Mercoledì 22 aprile alle 21.00 nell'Auditorium Demetrio Stratos, Via Ollearo 5, Milano,proiezione del film "KZ - Un film sulla deportazione". Ambientato nella provincia di Milano è la storia di tre ragazzi: Guido Valota di Sesto San Giovanni,Angelo Ratti di Cernusco sul Naviglio e Venanzio Gibillini di Milano. Tra il 1943 e il 1944, durante l'occupazione nazifascista, sono stati arrestati e deportati nei campi di Mauthausen, Flossenburg e Dachau. Due di loro si salveranno, Guido Valota morirà nella marcia di trasferimento da un lager all'altro durante la "Marcia della morte". Il film è stato realizzato dagli allievi del quarto anno della Formazione Professionale Salesiani di Sesto San Giovanni. 
Parteciperanno alcuni ragazzi che hanno realizzato il film e Giuseppe Valota, Presidente di Aned Sesto SG, che verranno intervistati da Barbara Sorrentini nella trasmissione in diretta "Vogliamo anche le rose". 
Ingresso libero con prenotazione 02-39241409




Una mattina ci siam svegliati...e abbiamo chiamato AnpiArci Insmli per proporre un modo originale e profondamente rispettoso di festeggiare la Liberazione, rendendo omaggio alle donne e agli uomini che hanno messo in gioco la loro vita, per donarci la libertà e costruire democrazia.
Ecco com'è nata l'iniziativa "Liberi anche di cantare e ballare"
Ci siamo ispirati all'idea semplice e geniale che ebbe il primo sindaco di Milano liberata: Antonio Greppi. Il 14 luglio 1945, quando le macerie della città fumavano ancora, quel sindaco avvocato e drammaturgo, socialista e cristiano, decise che era arrivato il momento di festeggiare la fine della dittatura e della guerra. Approfittò della Festa della Rivoluzione francese e la chiamò Festa della Fraternità, perché voleva ringraziare i maquis, i partigiani francesi per l'aiuto che diedero nella Resistenza contro il nazifascismo. Incaricò Paolo Grassi eGiorgio Strehler di organizzare la kermesse con orchestre e cantanti. Chi c'era ricorda la musica che saliva dalle case sbrecciate, di orchestrine improvvisate sui camion in giro per le strade, di una folla! enorme che esprimeva la sua gioia per la fine della violenza cantando e ballando.

La proposta che Radio Popolare ha fatto a AnpiArci Insmli è di farlo anche nel 70° anniversario della Liberazione. Noi lanciamo l'input, il resto sta a voi. Convincete il sindaco del vostro comune ad aprire la sala consiliare, "ingaggiate" la band di vostro figlio, chiamate a raccolta i vostri amici e invitateli a ballare nella social street, fate in modo che la vostra associazione si apra per un concerto di cori la sera del 24 aprile.
Per saperne di più, ma innanzitutto per avere la vostra "adesione" all'iniziativa "Liberi di cantare e ballare"andate sul sito che abbiamo creato per l'occasione: radiomilanoliberata.it e continuate a seguire i nostri programmi.

NEWS DA INFOINRETE 18/11/25

Processo Maradona, giudice radiata: “Cercava notorietà”. Il processo ripartirà solo nel 2026 Data: 18/11/2025 Sintesi: Sospeso e poi annulla...