il titolo è mio. L'intervento sotto è di Alfredo Luis Somoza
Quando
si vuole capire il livello di cinismo che caratterizza la politica
internazionale, il gioco di specchi deformanti che fanno diventare
l'alleato "civile", anche se si tratta di una sanguinosa dittatura, per
tornare "incivile" appena non serve più, basta leggere la notizia di
apertura di tutti i giornali di oggi: l'Arabia Saudita, che sta
presiedendo il Comitato di Diritti Umani delle Nazioni Unite è lo stesso
paese che ieri ha decapitato 47 persone per motivi politici. Con
la stessa tecnica del boia armato di scimitarra resa popolare
dall'ISIS, il regime wahabita riaccende tra l'altro la guerra di
religione tra sciiti e sunniti. La nostra Alto Commissario per le
relazioni Internazionali dell'UE esprime "grande preoccupazione" (?),
Obama "è turbato" (?), secondo Gentiloni le esecuzioni "rischiano di
aumentare la tensione"(?). Nessuna condanna netta, nessuna richiesta di
sanzioni ne di embargo, nessuna ritorsione. Quando si parla di due pesi e
di due misure nelle relazioni internazionali, l'Arabia Saudita è il
migliore esempio che si possa fare.
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