AGGIORNAMENTI DA SITI E BLOG

27 giugno 2015

DON LORENZO MILANI

In memoria di don Lorenzo MILANI, morto a Firenze, a 44 anni, il 26 giugno 1967.«Se voi avete il diritto di dividere...

Posted by Alberto Panaro on Venerdì 26 giugno 2015

21 giugno 2015

FAMILY NAZI

Al Family Day c'erano anche questi. Quelli che ricordano con nostalgia i bei tempi in cui omosessuali, zingari, ebrei e...

Posted by Alessandro Siro Campi on Domenica 21 giugno 2015

20 giugno 2015

ITALIANI: NON SOLO IGNORANTI E RAZZISTI

FUORI L'ISPETTORE NEONAZI DALLA POLFER!

PISAPIA. ALLI MORTACCI...MILANO PRIVATIZZA TUTTI I SERVIZI FUNEBRI

MILANO. PRIVATIZZAZIONE di tutti i SERVIZI FUNEBRI.«Quello che non sono riusciti a fare Albertini e la Moratti, è...

Posted by Alberto Panaro on Sabato 20 giugno 2015

19 giugno 2015

ECCO DA COSA FUGGONO GLI ERITREI

5000 persone al mese fuggono dall'Eritrea, uno stato-prigione in cui ogni tentativo di opposizione viene stroncato e punito col carcere e con la tortura

Posted by Amnesty International - Italia on Giovedì 18 giugno 2015

SIAMO PRONTI: IN BUS VERSO IL NAZISMO

poveracci, gli autisti intendo sono dei poveracci . Mi chiedo come possono i rappresentanti sindacali sottoscrivere queste bestialità?

Posted by Nicola Licci on Giovedì 18 giugno 2015

I MIGRANTI E COSA SIAMO DIVENTATI NOI EUROPEI

...terrorizzati da una massa di derelitti il cui unico desiderio è quello di sfuggire alla paura. È un atteggiamento...

Posted by Libera Contro le Mafie on Giovedì 18 giugno 2015

LE BUFALE SUI PROFUGHI

LI OSPITIAMO A SPESE NOSTRE NEGLI ALBERGHI A CINQUE STELLE, CON LA PISCINA E IL WI-FI!!1! Domanda: quanto c'è di vero...

Posted by Gianni Casiraghi on Giovedì 18 giugno 2015

MA TU SAI COS'È L'ERITREA?

Ma voi che, a proposito dei profughi eritrei, straparlate di «rimandarli a casa loro», sapete almeno perché ci scappano dalla loro casa?

Posted by Gianni Casiraghi on Giovedì 18 giugno 2015

“OGNI FRUSTATA A RAIF BADAWI È UNA FRUSTATA A OGNUNO DI NOI”

COMUNICATO STAMPA                                                                                                   
CS091-2015 

“OGNI FRUSTATA A RAIF BADAWI È UNA FRUSTATA A OGNUNO DI NOI”. DOMANI A ROMA ALLE 18 LE SCHIENE COI SEGNI DELLA FUSTIGAZIONE NEL SIT-IN DI AMNESTY INTERNATIONAL ITALIA DI FRONTE ALL’AMBASCIATA DELL’ARABIA SAUDITA 

All’indomani della conferma in via definitiva della condanna del blogger saudita Raif Badawi a 10 anni di carcere e a 1000 frustate, Amnesty International Italia ha nuovamente convocato una protesta di fronte all’ambasciata dell’Arabia Saudita a Roma. L’appuntamento è alle 18 di venerdì 12 giugno in via Giambattista Pergolesi 9. 

Vi è infatti il timore che, dopo la decisione presa il 6 giugno dalla Corte suprema di confermare la condanna emessa in primo grado nel maggio 2014 per “offesa all’Islam”, attraverso i contenuti del forum online “Liberali dell’Arabia Saudita”, le sessioni settimanali di 50 frustate – iniziate il 9 gennaio e poi sospese – possano riprendere già questo venerdì. 

Confermando la condanna, in evidente contrasto col divieto internazionale di tortura e di pene e trattamenti crudeli inumani e degradanti, le autorità dell’Arabia Saudita hanno reso chiaro che il loro obiettivo non è la giustizia ma usare il caso di Raif Badawi per ridurre a zero ogni possibilità di esprimere liberamente le opinioni all’interno del paese. 

Amnesty International Italia aveva già organizzato per 11 settimane consecutive iniziative di fronte all’Ambasciata dell’Arabia Saudita, insieme ad Articolo 21, Federazione nazionale della stampa italiana, Un ponte per…, la rivista Confronti, Medici contro la tortura, Rete per la pace e Luisa Morgantini, già vicepresidente del Parlamento europeo. 

Il 12 febbraio, una delegazione di Amnesty International Italia era riuscita a consegnare a un funzionario dell’Arabia Saudita le prime 15.000 firme raccolte per chiedere la scarcerazione di Raif Badawi, obiettivo per il quale si sono mobilitate milioni di persone nel mondo. 

Con lo slogan “Ogni frustata a Raif Badawi è una frustata a ognuno di noi”, domani gli attivisti di Amnesty International Italia simuleranno di fronte all’Ambasciata saudita la pena della fustigazione, mostrando le loro schiene colorate di rosso, a riprodurre i colpi della frusta. 

FINE DEL COMUNICATO                                                                       
Roma, 11 giugno 2015 

Per maggiori informazioni e per firmare l’appello: 
http://appelli.amnesty.it/raif-badawi/ 


-------- 

14 giugno 2015

MALATI DI RAZZISMO

eh niente, milano oggi ha mostrato una brutta brutta brutta faccia.

Posted by Maso Notarianni on Domenica 14 giugno 2015

FRATERNITE'!

La Francia ( e non solo )non li vuole, con tutti gli interessi che ha in Africa da più di un secolo, con tutte le...

Posted by Fiorella Mannoia on Domenica 14 giugno 2015

COSA CI FANNO TUTTI QUEI MIGRANTI ALLA STAZIONE DI MILANO?

"Se invece di scuotere la testa imparassimo a guardare negli occhi, sapremmo immediatamente da che parte stare."Grazie Patrizia!

Posted by Paola Arpago on Domenica 14 giugno 2015

QUEI SITI RAZZISTI CHE SPOPOLANO SUL WEB (SEMINANDO BUFALE)

Qui l'utile servizio realizzato da Alberto Sofia nel 2013 sui siti di disinformazionee creatori di bufale. Attenzione alle fonti!!!

Posted by Pino Timpani on Sabato 13 giugno 2015

13 giugno 2015

QUESTO BLOG UTILIZZA SOLO COOKIES TECNICI

Cookies tecnici

I cookies di questo tipo sono necessari per il corretto funzionamento di alcune aree del sito.
In assenza di tali cookies, il sito o alcune porzioni di esso potrebbero non funzionare correttamente.
Questo sito utilizza questi cookies esclusivamente per l'autenticazione dell'utente.
Sono assolutamente ANONIMI e non vengono memorizzate informazioni sensibili.

04 giugno 2015

il razzismo dilaga

Ma guarda questa notizia i maggiori TG non l'hanno comunicata, perché sono italiani "brava gente"..? Però l'...

Posted by Michele Lafortezza on Mercoledì 3 giugno 2015

23 maggio 2015

UN MASSACRO ITALIANO IN ETIOPIA

Italiani brava gente

Posted by Alberto M. Melis on Venerdì 22 maggio 2015

10 maggio 2015

70 anni fa a Bergen Belsen


70 anni fa a Bergen Belsen


70 anni fa, il campo di concentramento di Bergen Belsen fu liberato.
Hetty Verolme ne fu testimone diretta, aveva dodici anni quando fu deportata e riuscì a sopravvivere insieme a un gruppo di bambini di cui si fece carico e insieme a cui trovò la forza per farcela. In seguito trovò anche la forza di scriverne per condividere la propria testimonianza di sopravvissuta e il valore della Memoria.


La casa editrice Il Castoro in collaborazione con Radio Popolare vi invita lunedì 11 maggio dalle ore 18.00 all’Auditorium Demetrio Stratos - via Ollearo 5, Milano - alla presentazione del libro “ Hetty. Una storia vera” . Sarà presente l'autrice, Hetty E. Verolme. Con Matteo Corradini e Barbara Sorrentini.
Ingresso libero con prenotazione al numero 02.39 24 14 09.

09 maggio 2015

COCA COLA, L'ANIMA NERA DI EXPO

BASTA CONTENZIONE!

ILBIMBO NELLA VALIGIA: ECOGRAFIA DELLA (NOSTRA) BARBARIE

il titolo è mio - l'articolo è di Saverio Tommasi

27 aprile 2015

RICORDANDO VIK

Per chi non l'avesse visto ecco :Ricordando Vik 2015Bulciago 19.04.2015

Posted by Alessandra Arrigoni on Lunedì 27 aprile 2015

Chi era Vittorio Arrigoni?Lo racconta con stima ed amore Maria Elena Delia.

Posted by Alessandra Arrigoni on Lunedì 27 aprile 2015

25 aprile 2015

PARTIGIANE: STORIE DI DONNE CHE HANNO DATO LA LORO VITA PER LA NOSTRA LIBERTA'

BELLA CIAO DI PAOLO FRESU

25 aprile 1945 – 25 aprile 2015: BUON COMPLEANNO, RESISTENZA!

Nuovo articolo su Brugherio Futura Blog

25 aprile 1945 – 25 aprile 2015: BUON COMPLEANNO, RESISTENZA!

by brugheriofutura
 
 La liberazione dell'Italia dalla dittatura nazifascista compie quest'anno 70 anni, ma non dobbiamo cadere nell'errore di trasformare il 25 aprile, data simbolo della Resistenza, nella vuota celebrazione di una ricorrenza di cui il popolo non ricorda o nemmeno conosce il significato.

Purtroppo il rischio esiste, dal momento che, nell'era attuale del pensiero debole e unico, la nostra reazionaria e conservatrice classe dirigente ed i mezzi di comunicazione mainstream che le sono asserviti lavorano da anni per trasformare il 25 aprile, ed i valori che esso incarna, in nulla più di un numero rosso sul calendario.

Nulla di più sbagliato. La Resistenza non è un reperto storico da inserire in una teca polverosa in qualche angolo nascosto di un museo, né un evento remoto cui dedicare qualche riga su un testo di storia per le scuole medie.

La Resistenza è il fulcro ed il fondamento della nostra Democrazia. Ogni conquista positiva, ogni progresso che il popolo italiano ha conquistato nel dopoguerra è stato possibile grazie ad essa, che prima ha contribuito in modo determinante alla liberazione del Paese ed alla fine della tirrannia, poi ha ispirato la Costituzione repubblicana che ha permesso di fondare uno Stato democratico e moderno, infine ha rappresentato l'elemento centrale su cui costruire una nuova identità nazionale, intesa come senso di comunità e di appartenenza ad ideali e valori di libertà ed uguaglianza.

Oggi l'Italia vive un periodo di crisi come non se ne ricordano nella sua storia recente. Ed è una crisi che non è solo economica, ma anche e sopratutto morale ed istituzionale.

Il nostro Paese è governato in modo sempre più evidente da un'oligarchia legata a gruppi finanziari, che decide come devono vivere il resto delle persone attraverso il controllo che esercita su una classe politica in larghissima parte inetta e corrotta.

Gli oligarchi tirano i fili, e i politici eseguono. Due decenni di dissennata politica economica, che ha visto lo Stato abdicare da qualsiasi ruolo di indirizzo e programmazione, e lasciare mano completamente libera alla “grande imprenditoria” hanno distrutto il tessuto stesso dell'economia reale e del mondo del lavoro. 

Hanno creato un Paese in cui sempre di più sono i cittadini che hanno fame, e lo hanno fatto volutamente, perché un cittadino che ha fame è un cittadino più docile e più disponibile a rinunciare ai propri diritti; e un cittadino che rinuncia ai propri diritti è un cittadino meno libero. E se i cittadini non sono liberi chi ottiene il potere può tenerselo e fare tutto quello che vuole senza dover rendere conto ad alcuno.

Tutto questo sono riusciti a farlo perché gli italiani glielo hanno consentito, allontanandosi dalla vita pubblica, delegandone la gestione e rinunciando a controllare l'operato di chi è stato delegato, dimenticandosi delle priorità che rendono un Paese degno di chiamarsi civile (uguaglianza, salute, ambiente, lavoro, cultura, scuola) in favore delle facili promesse di imbonitori mediatici travestiti da statisti, esercitando il conflitto orizzontalmente e mai verticalmente (la “guerra fra poveri” anziché contro chi comanda).

Dobbiamo fare qualcosa subito per arrestare la caduta, prima di arrivare al punto di non poter più tornare indietro. 

Prima che la società rimanga schiacciata fra l'oppressione dei padroni e lo sbraitare razzista incitante all'odio della Lega Nord alleata dell'estrema destra.

Oggi abbiamo più che mai bisogno della Resistenza affinché unisca le persone che hanno a cuore il futuro dell'Italia e li guidi in una lotta civile per la Democrazia. 

Perché non ci sarà vittoria della Democrazia né uscita dalla crisi, se non attraverso un percorso condiviso di partecipazione popolare, che porti i cittadini a riaffermare la propria dignità di persone libere ed a riappropriarsi di ciò che appartiene a loro e a loro soltanto: le Istituzioni democratiche.

Questo 25 aprile vorremmo vedere scendere in piazza ancora più gente del solito. E vorremmo che fosse l'inizio della riscossa del popolo italiano contro i nuovi dittatori del 21esimo secolo. Che dai cortei e dalle piazze del 25 aprile 2015 partisse una nuova ondata di consapevolezza, e di partecipazione che si diffondesse, giorno dopo giorno, in ogni angolo dello stivale, ed aggregasse su un terreno comune tutti coloro che, a vari livelli ed in vari luoghi stanno provando a resistere al degrado.

Se i despoti ci vogliono disimpegnati, disuniti, individualisti ed apatici, dimostriamo loro che sappiamo impegnarci per il bene comune, ed essere uniti, altruisti e determinati.

Ora e sempre, Resistenza!

brugheriofutura | aprile 25, 2015 alle 9:45 am | Etichette: 25 aprilefestaItalialiberazioneresistenza | Categorie: Politica | URL: http://wp.me/pylbX-Bp

20 aprile 2015

18 aprile 2015

RICORDANDO VIK

25 APRILE - INIZIATIVE DI RADIOPOLARE








La Resistenza: come raccontarla
Testimonianze, immagini, radio e ricerca storica a confronto
Martedì 21 aprile
 ne parliamo con Vittorio Bianchi, insegnante di scuola media; Eleonora Cortese, coordinatrice didattica dell'Archivio del Lavoro; Ada Gigli Marchetti, storica dell'Università Statale e direttrice dell'Istituto Lombardo di Storia Contemporanea e David Bidussa, direttore della Biblioteca della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli. Auditorium di Radio Popolare ore 21


KZ a Radio Popolare
Mercoledì 22 aprile alle 21.00 nell'Auditorium Demetrio Stratos, Via Ollearo 5, Milano,proiezione del film "KZ - Un film sulla deportazione". Ambientato nella provincia di Milano è la storia di tre ragazzi: Guido Valota di Sesto San Giovanni,Angelo Ratti di Cernusco sul Naviglio e Venanzio Gibillini di Milano. Tra il 1943 e il 1944, durante l'occupazione nazifascista, sono stati arrestati e deportati nei campi di Mauthausen, Flossenburg e Dachau. Due di loro si salveranno, Guido Valota morirà nella marcia di trasferimento da un lager all'altro durante la "Marcia della morte". Il film è stato realizzato dagli allievi del quarto anno della Formazione Professionale Salesiani di Sesto San Giovanni. 
Parteciperanno alcuni ragazzi che hanno realizzato il film e Giuseppe Valota, Presidente di Aned Sesto SG, che verranno intervistati da Barbara Sorrentini nella trasmissione in diretta "Vogliamo anche le rose". 
Ingresso libero con prenotazione 02-39241409




Una mattina ci siam svegliati...e abbiamo chiamato AnpiArci Insmli per proporre un modo originale e profondamente rispettoso di festeggiare la Liberazione, rendendo omaggio alle donne e agli uomini che hanno messo in gioco la loro vita, per donarci la libertà e costruire democrazia.
Ecco com'è nata l'iniziativa "Liberi anche di cantare e ballare"
Ci siamo ispirati all'idea semplice e geniale che ebbe il primo sindaco di Milano liberata: Antonio Greppi. Il 14 luglio 1945, quando le macerie della città fumavano ancora, quel sindaco avvocato e drammaturgo, socialista e cristiano, decise che era arrivato il momento di festeggiare la fine della dittatura e della guerra. Approfittò della Festa della Rivoluzione francese e la chiamò Festa della Fraternità, perché voleva ringraziare i maquis, i partigiani francesi per l'aiuto che diedero nella Resistenza contro il nazifascismo. Incaricò Paolo Grassi eGiorgio Strehler di organizzare la kermesse con orchestre e cantanti. Chi c'era ricorda la musica che saliva dalle case sbrecciate, di orchestrine improvvisate sui camion in giro per le strade, di una folla! enorme che esprimeva la sua gioia per la fine della violenza cantando e ballando.

La proposta che Radio Popolare ha fatto a AnpiArci Insmli è di farlo anche nel 70° anniversario della Liberazione. Noi lanciamo l'input, il resto sta a voi. Convincete il sindaco del vostro comune ad aprire la sala consiliare, "ingaggiate" la band di vostro figlio, chiamate a raccolta i vostri amici e invitateli a ballare nella social street, fate in modo che la vostra associazione si apra per un concerto di cori la sera del 24 aprile.
Per saperne di più, ma innanzitutto per avere la vostra "adesione" all'iniziativa "Liberi di cantare e ballare"andate sul sito che abbiamo creato per l'occasione: radiomilanoliberata.it e continuate a seguire i nostri programmi.

08 aprile 2015

SCUOLA DIAZ: LA CORTE EUROPEA CONDANNA L'ITALIA PER TORTURA

05 aprile 2015

AIUTIAMO SILVESTRO MONTANARO A RIACCENDERE "C'ERA UNA VOLTA"!


RICEVO E GIRO CON GRANDE PIACERE IL MESSAGGIO DI UN GIORNALISTA STRAORDINARIO.


--------------------------- Caro Paolo, AIUTAMI A RIACCENDERE C'ERA UNA VOLTA

L'idea e' vostra, di tanti di voi che in questi mesi più' volte,dopo la rottura con la Rai, mi hanno sollecitato a metter su una raccolta fondi che permetta la realizzazione di nuove mie inchieste.
Ci ho pensato a lungo, ho cercato soluzioni alternative, ma alla fine mi sono rassegnato al dovervi dare, nei limiti del vostro possibile e in un momentaccio come questo, un periodico fastidio. Si, ho bisogno del vostro aiuto per continuare a raccontare crudamente ed onestamente cosa accade in giro per il mondo e quanto questo possa e debba riguardarci tutti.
Con tutti voi prendo l'impegno di mettercela tutta. E' un impegno che sento da sempre e che mai come ora mi tocca nel profondo.
Raccontare, per me, e' quasi una malattia….certamente lo scopo della vita….E essere umilmente voce di problemi ed esseri umani volutamente nascosti e' una responsabilità' cui non riesco a fare a meno.
Cosa succede alla gente di Haiti, ormai dimenticata ed abbandonata al suo destino dopo tante ed altisonanti promesse all'indomani del terribile sisma che sconvolse anni fa quella straordinaria isola;
In Sierra Leone l'epidemia di Ebola sembra essere risolta. Ma perché' Ebola ha potuto mietere migliaia di vittime in quel paese? Sono tutte note le ragioni di tanto orrore?
In Cambogia e Bangladesh si e' concentrata la gran parte della manifattura tessile mondiale. Tutti i grandi marchi della moda operano e fanno profitto da quelle parti grazie a condizioni salariali terribili, meno di 100 dollari al mese. Decine e decine di lavoratori e sindacalisti vengono assassinati solo perché' chiedono salari e condizioni di lavoro appena migliori.
Il Burkina Faso di Thomas Sankara si e' liberato del suo tiranno. La libertà' di questo paese e' pero' ancora tutta in gioco. Francia e Stati Uniti hanno interessi strategici in questo paese e non intendono perderli. Quali sono questi interessi?
L'embargo contro Cuba sembra vivere i suoi ultimi giorni. Cosa resta dell'esperienza cubana e come vive questi cambiamenti la sua gente?
Sono solo alcuni titoli delle inchieste che vorrei fare…per voi e con voi. Temi e paesi apparentemente lontani da noi, solo apparentemente. Un esempio? Il nostro tessile e' stato distrutto per essere trasferito in gran parte nel sudest asiatico. Perdita del lavoro per migliaia di famiglie italiane, nuove schiavitù' in Indocina...
Coinvolgete quanti più' amici vi e' possibile.
Riaccendete,riaccendiamo C'era una volta ed il racconto critico della realtà'.
L'immagine di questa singolare campagna e' di uno dei miei migliori amici, Carlinho Utopia.

Il conto corrente POSTALE lo mette a disposizione L'Africa chiama, una organizzazione non governativa fatta di gente straordinariamente in gamba e onesta che si occuperà' anche di rendere trasparente la contabilità' dell'intera operazione.

Il conto corrente postale e' : 1024834333 intestato a L'AFRICA CHIAMA ONG .
Per chi volesse risparmiarsi la fila alle Poste, il versamento può' essere fatto online : IBAN IT 15 L 07601133 0000 1024834333 L'AFRICA CHIAMA ONG .


In ogni caso, comunque vada…grazie a tutti voi.
Per dirlo a modo mio, ho rivisitato e messo a punto uno dei miei lavori, uno di quelli a me più' cari, " La mia famiglia".
https://www.youtube.com/watch?v=Rnw5DAUal_8

30 marzo 2015

Ricodiamo Vittorio Arrigoni!

Il 15 aprile sono 4 anni che Vittorio Arrigoni é stato ucciso a Gaza.
Vi invitiamo ad organizzare nelle vostre città, ed a darcene notizia tramite messaggi privato, iniziative per ricordare la sua vita.
Non lasciamo morire il suo ricordo, favoriamo la diffusione dei valori che hanno caratterizzato la sua vita.
Vi ringraziamo anticipatamente.

23 marzo 2015

RADIOMILANOLIBERATA





http://www.radiomilanoliberata.it/

10 marzo 2015

AFRICA: INQUIETANTE ESPANSIONE DEL TERRORISMO

09 marzo 2015

BUONANNO, STUDIA l'ARABO!

18 febbraio 2015

LA GRECIA CHIUDE I CIE

TAHAR LAMRI SULLA LIBIA

15 febbraio 2015

IL FLASHMOB DI RADIOPOPOLARE PER RICORDARE I MORTI NEL MEDITERRANEO

FARID ADLI SULL'INTERVENTO IN LIBIA

13 febbraio 2015

FLASHMOB DI RADIOPOLARE PER I MORTI NEL MEDITERRANEO


 
Sabato 14 febbraio, ore 16, Galleria Vittorio Emanuele a Milano  
Continua quotidiano il macabro conteggio dei morti nel Mediterraneo. Ormai è un bollettino di guerra. La guerra che vede l'Europa contro i migranti. Un dramma a cui ci si rischia di abituare, anche perché di questi morti spesso non ci sono nemmeno le foto dei cadaveri da pubblicare sulle prime pagine dei giornali.
Diamoci appuntamento CON UN LENZUOLO BIANCO E UNA RADIO, sabato 14 febbraio, alle 16, in Galleria Vittorio Emanuele a Milano.
Aiutateci a essere tanti. Invitate i vostri amici, ci vediamo sabato. 



.......

NEWS DA INFOINRETE 18/11/25

Processo Maradona, giudice radiata: “Cercava notorietà”. Il processo ripartirà solo nel 2026 Data: 18/11/2025 Sintesi: Sospeso e poi annulla...